Contatto Diretto Con Dio - Meditazione sulla Luce Interiore e sul Suono Interiore




Sei in: Home > Metodo Quan Yin > Insegnamenti > Gli esseri perfetti del cielo

Gli esseri perfetti del cielo

10 settembre 1994 - al gruppo di meditazione in Tailandia

Tutti noi siamo grandi esseri del cielo. Tutti gli esseri umani nati in questo mondo sono grandi esseri celestiali e i più coraggiosi. Perché se non fossimo grandi, non saremmo coraggiosi, non avremmo avuto il coraggio di scendere in questo mondo. Non avremmo mai potuto venire, non avremmo mai osato venire.

Ecco perché se uno di noi quaggiù fa qualcosa di buono per l'umanità, tutti gli esseri celestiali si rallegrano, lo lodano e hanno un profondo rispetto per lui. E quanto più facciamo del bene, tanto più rispetto guadagniamo in cielo. Anche se talvolta incontriamo delle difficoltà, aiutando l'umanità e probabilmente siamo perseguitati da altri esseri umani o ci imbattiamo in altri ostacoli in questo mondo, dobbiamo sapere che tutto ciò è solo temporaneo. L'universo si rallegra realmente ad ogni buona azione e gentilezza amorevole che facciamo al nostro prossimo. E se abbiamo già abbastanza mezzi e opportunità per fare del bene all'umanità, ma non lo facciamo, è veramente il caso di sentirsi molto addolorati.

Prima di giungere quaggiù, siamo arrivati con l'alto ideale, con la migliore intenzione, con un buon cuore e una forte determinazione ad aiutare e migliorare noi stessi spiritualmente, anche aiutando le persone in questo mondo. Ma una volta arrivati qui, la maggior parte di noi se ne è dimenticata e ha preferito dormire, mangiare e andare in giro a giocare. Preferiamo occuparci dei nostri interessi e, alle volte, ci dimentichiamo dell'obiettivo che ci eravamo prefissati prima di giungere qui, del perché siamo venuti. E' anche un bene che ce ne siamo dimenticati, è bene. E allora non ci sentiamo molto dispiaciuti e non vogliamo tornare là; infatti è meglio in cielo che qui.

Ma se meditiamo, la nostra anima ricorderà inconsciamente. Allora non dobbiamo sentirci troppo addolorati perché viviamo in questo ambiente molto limitato e ristretto. Ci sentiamo più calmi, distaccati dal mondo, ma ben sistemati in esso. E sappiamo che dobbiamo portare a termine la nostra missione. E che ce ne rendiamo conto oppure no, dentro di noi capiamo, la nostra anima capisce che dobbiamo compiere la nostra missione sulla Terra e che poi torneremo subito a casa.

Voglio raccontarvi la storia di una donna. Morì, andò in cielo e tornò in questo mondo. Nel frattempo, le furono mostrati molti luoghi celestiali, l'intelligenza dell'universo, lo scopo del creato e grandi esseri come Gesù o, forse, una parte dei suoi rappresentanti. Oppure credeva che fosse Gesù, perché nessuno sa che aspetto Egli abbia. (La Maestra ride). Perché l'essere che aveva conosciuto aveva amore e una grande luce attorno a sé, quindi pensava che fosse Gesù Cristo.

Ora, dopo aver visto tutto questo, si sentiva a casa, ovviamente, e molto felice e amata, tanto che non voleva più tornare in questo mondo. Ma poi, gli esseri celestiali le dissero che il suo tempo non era ancora terminato, quindi doveva ritornare. Lei tentò di opporsi, ma poi gli esseri celestiali le mostrarono la sua missione, dicendole cosa avrebbe dovuto fare nel mondo per aiutarlo. Allora accettò di venire. Ma poi, gli esseri celestiali le dissero che, dopo averle fatto conoscere la sua missione, le avrebbero cancellato la memoria in modo che, una volta tornata alla sua vita fisica, non avrebbe ricordato nulla di ciò che doveva fare. E dimenticò veramente.

Ma quando ritornò qui e vide il suo brutto corpo, disse: "Uohhh, non voglio andare lì dentro". (La Maestra e tutta la platea ridono). E quando rientrò nel corpo, si sentì veramente stretta, limitata e rinchiusa in se stessa. Si sentì così infelice che scoppiò a piangere. E ci volle molto, molto tempo, molti mesi prima che riuscisse a riadattarsi al suo corpo. Poi le tornò alla mente l'essere che le aveva parlato della sua missione sulla Terra, ma non ricordava nulla di tale missione. E dopo aver pensato per molto tempo, capì che era un bene non ricordare. Perché Dio sa che, se ricordasse, cercherebbe di fare tutto molto in fretta, in modo da tornare presto in cielo (La Maestra ride). Già e non lo farebbe in modo corretto. Non lo farebbe correttamente. Cercherebbe di finire, non importa come, in modo da essere libera.

La maggior parte di noi è completamente oscurata, Dio non ci fa sapere nulla. Anche se, dopo la meditazione, dopo l'iniziazione, veniamo a conoscenza soltanto di una piccola parte, così da avere almeno un piccolo conforto per andare avanti in questo mondo e per non sentirci troppo orgogliosi della nostra qualità celestiale.

Gran parte del tempo, inoltre, quando meditate, la vostra anima esce dal corpo, ma voi non sentite la differenza tra l'andare e il venire, perché la Forza della Maestra cerca di "lubrificarla". La Forza della Maestra rende armonioso il passaggio tra il mondo fisico e quello spirituale, in modo da rendere indolore il rientro in queste piccole scatole dopo essere stati liberi e aver vagato a volontà per l'universo intero. Ma la maggior parte della gente, quando muore o sta per morire e deve ritornare, sente la terribile differenza tra il mondo spirituale e quello fisico. Quindi, soffre molto. Patisce come la donna che è tornata in questo mondo e che ha sofferto di depressione per molti mesi.

Pertanto, molte volte mentre meditiamo, usciamo dal corpo, talvolta senza rendercene conto. E quando torniamo, sentiamo come, oh, qualcosa... A volte ci sentiamo come se fossimo tornati da qualche posto, ma il passaggio non è stato così grande e non disturba in modo eccessivo la nostra vita normale. Altrimenti, se ogni giorno, capite, la differenza fosse troppo marcata, potremmo non sopportarla. Perché se ricordassimo quanto eravamo belli, rilassati e amati in cielo, non vorremmo stare quaggiù un secondo o un milionesimo di secondo in più.

Molti esseri celestiali non vogliono mai tornare quaggiù. Non hanno coraggio. Se, ad esempio, vi trovaste in un bel posto come questo, così pulito e gradevole, e doveste andare in un luogo sporco... magari dove la gente scarica le acque luride, i rifiuti e cose di questo tipo, e stare chiusi lì dentro ogni giorno, vi piacerebbe? Un luogo piccolo, uno spazio ristretto con molta sporcizia e rifiuti, ogni giorno così, vi potrebbe piacere, vi piacerebbe? Questo è ciò che accade a un essere spirituale che scende dal cielo e si rinchiude in questo corpo.

Alcuni vengono perché vogliono far diventare questo pianeta un luogo più bello. Già, ricorderete infatti che nella storia del nostro pianeta si dice che, all'inizio, questo pianeta non era così. Era come una grande e fitta giungla in cui non abitava nessuno. E non era né confortevole né bello. E poiché questo pianeta è legato al piano celestiale dell'esistenza, dobbiamo lavorare insieme. E poiché siamo anche esseri celestiali legati ad altri esseri celestiali, qualsiasi cosa facciamo influenza anche loro. Se uno spirito è molto in alto, non viene influenzato, ma se si trova più in basso, lo è. Se, dunque, facciamo qualcosa di buono, oh, sono molto allegri e felici. Se facciamo qualcosa che danneggia il mondo e, quindi, colpisce l'universo, sono molto preoccupati e anche molto turbati. Ecco perché ognuno di noi ha alcuni cosiddetti "angeli custodi", che devono aiutarci a svolgere la nostra missione in questo mondo. Poi, a seconda del tipo di lavoro che facciamo, avremo più o meno angeli, angeli più forti o comuni, ecc...

Gli indiani rispettano per tradizione chiunque incontrano. Forse perché nei loro racconti mitologici veniva detto loro che tutti gli esseri umani quaggiù sono esseri spirituali, grandi e saggi che provengono dal cielo. E alle volte, quando meditiamo, possiamo anche vederlo. Ma talvolta siamo oscurati, quindi non pensiamo molto, non ci sentiamo molto nostalgici. (La Maestra ride). Alcuni, quando meditano, possono visitare la loro casa, almeno dare uno sguardo prima di tornare al loro lavoro quaggiù. Altre persone dimenticano, non sentono la mancanza di casa. Vogliono soltanto restare qui per sempre. Dio dà loro abbastanza denaro e abbastanza strumenti con cui lavorare per questo mondo, ma loro usano tutto questo per divertirsi, e dimenticano. (La Maestra ride). Per queste persone è molto difficile raggiungere la liberazione.

E questo è il motivo per cui fin dai tempi antichi ci sono sempre stati Maestri e amici spirituali che si sono sacrificati, venendo quaggiù e svegliando le persone di questo mondo, ma è difficile farlo. Una volta arrivati qui, dimenticano ogni cosa del cielo. E talvolta il Maestro è molto dispiaciuto per questi fratelli e sorelle. Il Maestro vorrebbe correre notte e giorno per chiamarli, svegliarli e riportarli alla loro gloria spirituale, perché soffrono troppo.

A causa della loro ignoranza, dimenticano la loro origine, il loro nobile scopo in questo mondo e dimenticano che tutto ciò che ricevono sulla terra è soltanto lo strumento necessario per realizzare il loro compito. Ma poi dimenticano e restano intrappolati in questi splendidi strumenti o situazioni, rimanendo vincolati quaggiù. Non possono andare a casa. Talvolta occorre molto tempo prima che si sveglino. Nel frattempo, tutti gli esseri celestiali sono dispiaciuti per loro, vogliono aiutarli, vogliono tirarli su, ma a volte è difficile. Quindi è bene che vi svegliate. (La Maestra ride). E' bene che vi rendiate conto che non siete il corpo fisico di questo mondo, che avete una casa in cielo.

In realtà, dovremmo trattare tutte le nostre madri, padri, sorelle come fratelli e sorelle spirituali. Perché, in realtà, è tutto ciò che siamo, è ciò che siamo. Prima di arrivare qui, abbiamo fatto un patto tra di noi, dicendo: "Oh! Voi sarete i miei genitori, tu mio figlio, tu mia sorella, tu il mio maestro, tu il mio amico e così via". Giungono tutti insieme per aiutarsi reciprocamente a realizzare lo scopo della loro missione e anche per raggiungere una posizione più elevata nel mondo spirituale. Non veniamo qui perché abbiamo una posizione più alta, ma soltanto perché siamo coraggiosi, vogliamo provare e accettare la sfida. Poi, ovviamente, quanto più grande sarà la sfida, tanto più grande saranno la nostra comprensione spirituale e la nostra crescita. Così, ovviamente, attraverso la conoscenza e il lavoro che abbiamo offerto all'universo, diventiamo un essere spirituale più elevato. E allora, ovviamente, gli esseri celestiali ci rispettano di più e ci danno di più, anche responsabilità più grandi.

Se, ad esempio, nascete in una famiglia ricca e non lavorate, se i vostri genitori vi hanno viziato in maniera eccessiva, non lasciandovi mai uscire, imparare, svolgere diversi lavori per vivere le esperienze della crescita, dei vostri talenti, della vostra intelligenza e forza fisica, allora non fate che perdere tempo a casa, mangiando, dormendo, facendo qualcosa, ma non avete l'esperienza e la capacità di una persona adulta e matura. Allora neppure i vostri genitori potranno affidarvi i loro grandi possedimenti. Come accadrebbe se i vostri genitori se ne andassero e, magari, ne ereditaste i possedimenti, essendo gli unici eredi. Ma voi non sapreste come gestirli, mandereste l'attività in rovina, fino al punto di diventare poveri. Ecco perché Dio ci ha lasciato venire quaggiù, per studiare e potenziare le nostre capacità. Più lavoriamo e cerchiamo di aiutare altre persone, più cresciamo.

La cosa più importante in questo mondo, qualunque sia la nostra missione, è amarci l'un l'altro. Se non lo facciamo, ci mancano molte cose. E qualunque sia il nostro lavoro, dobbiamo svolgerlo con sincerità. Inoltre, dobbiamo aiutare ancora il nostro prossimo in ogni modo possibile, rendendo gli altri felici e facendoli sentire amati. E ogni volta che una situazione lo richieda, dobbiamo mostrare il nostro amore con azioni, parole e pensieri sempre benevoli. Questa è la cosa migliore per la nostra crescita spirituale e per il nostro prossimo.

Molti bambini, se non ricevono amore a sufficienza dai genitori o dalla famiglia quando sono ancora molto piccoli, crescono con un carattere poco affettuoso. Talvolta diventano persone molto cattive. E questo, a sua volta, si ripercuoterà sulle altre persone con cui verranno in contatto. Le reazioni e l'influenza sono, dunque, molto forti, non solo personali. Così, capita di vedere un gruppo, membri di una famiglia o, a volte, famiglie intere con personalità molto simili. Oppure un gruppo o una tribù con un proprio carattere e personalità. O più in grande, una nazione con un proprio carattere, sia esso molto affettuoso o molto violento.

Ovviamente, in ogni gruppo vi sono le persone buone e quelle cattive. Ma talvolta il carattere predominante è facilmente identificabile da un gruppo all'altro o da una nazione all'altra. A volte, quando incontrate una o due persone in una nazione, se quella o quelle due persone non vi trattano bene o succede qualcosa di brutto tra di voi, avrete sempre una cattiva impressione dell'intero paese. E se quella esperienza si ripete molte volte, pensate che tutta la nazione sia cattiva e non potete più cambiare il vostro atteggiamento e la cattiva impressione su quello stato. Ma se incontrate una o due persone gentili, e poi altre ancora, in quella nazione, non importa cosa sia accaduto, tenderete a pensare che quel paese è bello ed i suoi abitanti gentili.

Ciò accade anche per questioni religiose. Talvolta, soltanto alcune persone del gruppo commettono qualcosa di sbagliato o provocano degli equivoci, ma l'intero gruppo ne subisce le conseguenze e viene perseguitato per le cose commesse da alcune persone. In realtà, dunque, dobbiamo stare attenti a come agiamo nella vita di tutti i giorni, perché la responsabilità di ciò che facciamo, diciamo o pensiamo non è soltanto nostra, ma potrebbe coinvolgere altre persone.

In realtà, il nostro pensiero è molto importante. Dovremmo fare attenzione a che il nostro pensiero sia sempre buono, perché il pensiero è il materiale per delineare l'aspetto fisico di tutte le cose di questo universo. Se è troppo forte, si materializzerà subito, se non lo è abbastanza, ci sarà bisogno di tempo perché possa materializzarsi. E se impiega troppo tempo, ce ne dimentichiamo. Pensiamo che sia accaduto da solo, che non abbia nulla a che vedere con il nostro pensiero, ma in realtà deriva proprio da esso. Ecco cosa si intende con "karma": "Raccoglierete ciò che avete seminato".

Fate attenzione a che il vostro pensiero sia sempre puro, perché molte persone riescono anche a leggere la nostra mente. La maggior parte del tempo, le persone sono protette dall'interferenza di altre persone, quindi non conoscono i pensieri altrui; meglio per loro. Ma talvolta alcune persone hanno la capacità di leggere la nostra mente, e gli esseri celestiali sono in grado di farlo. Siamo un libro aperto per l'universo intero, quindi state attenti. Pertanto, ogni volta che pensiamo qualcosa di cattivo, è meglio eliminarlo subito. Altrimenti, sarà molto imbarazzante. Con i nostri pensieri possiamo anche creare una buona o cattiva atmosfera per questo mondo e per quello futuro. Se i nostri pensieri sono molto forti, un singolo pensiero può far sì che le cose accadano, buone o cattive che siano. Se non sono troppo forti, un gruppo di persone può pensare alla stessa cosa e, quindi, farla realizzare.

Ecco perché talvolta vediamo, come ho detto prima, un gruppo di persone o una tribù di persone con caratteristiche molto simili di personalità o con situazioni simili accadute a loro o alla loro nazione. Questo è il karma collettivo, perché le stesse menti attraggono le stesse cose. Ecco perché nella nostra pratica ci viene raccomandata la purezza del nostro corpo, delle nostre parole e azioni, in modo da mantenere pura la nostra atmosfera personale e da creare, inoltre, un'atmosfera pura per il mondo in cui viviamo, per il cielo e per l'universo.

Pertanto, più pratichiamo in questo modo, più questo diventerà puro o perlomeno equilibrato e non così cattivo da diventare irrespirabile e invivibile. Ecco come possiamo realizzare la nostra missione sulla Terra per benedire questo mondo. Vedete, dunque, quanto sia importante mantenere pure le nostre parole, la nostra mente e le nostre azioni? Dobbiamo anche aiutare gli altri, svolgendo un lavoro sociale. Qualunque cosa facciamo per alleviare la sofferenza rappresenta il lavoro più nobile che non solo sarà riconosciuto in questo mondo, ma sarà anche lodato dal cielo.

Ecco perché quando date qualcosa a una persona che ha bisogno, che ha bisogno di amore o di aiuto materiale, in quel momento vi sentite molto bene. Perché vi sentite bene? Perché in quel momento siete un tutt'uno con il cielo. State svolgendo un lavoro celestiale. State facendo il lavoro giusto e, con le vostre azioni caritatevoli, rappresentate realmente il cielo. Forse anche queste persone sono esseri spirituali. Sacrificano loro stesse, sono nate povere perché voi possiate imparare la lezione dell'amore. Questo è il motivo per cui, fin dai tempi antichi, tutti i Maestri ci dicono che quando diamo qualcosa o facciamo del bene a qualcuno non dobbiamo esserne orgogliosi. Potremmo sentirci bene, d'accordo, ma dovremmo essere grati di avere avuto l'opportunità di farlo.

C'era un libro molto famoso, pubblicato di recente in America, in cui a una persona morta e che era andata in cielo venivano mostrate molte diverse funzioni degli esseri umani in questo mondo. Tra le altre cose, le fu mostrato un uomo sporco, ubriaco, vecchio e solo, che stava dormendo all'angolo di una strada. Poi, l'essere celestiale le domandava se sapesse chi fosse. E dal cielo, lei guardava giù e diceva: "Perché, è un uomo stupido e ubriaco". Egli, infatti, aveva proprio l'aspetto di un uomo ubriaco, stupido, brutto, sporco, vecchio e senza valore.

Ma poi, gli esseri celestiali le rivelarono la sua vera identità. E lei seppe che quella persona era un essere celestiale molto grande e rispettato da tutto il cielo. Aveva sacrificato il suo tempo nell'esistenza terrena per aiutare il suo amico. Il suo amico è un avvocato, vive sulla stessa strada, a circa un isolato di distanza. E l'avvocato si adopera di continuo per la povera gente e contro l'ingiustizia nel paese. Ma ogni volta che vede questo ubriacone, è invogliato a fare di più, altrimenti dimenticherebbe o ridurrebbe i suoi sforzi.

Ma entrambi hanno dimenticato la promessa reciproca fatta prima di venire sulla Terra, ossia di aiutarsi l'un l'altro. Perché in cielo erano buoni amici e questo è il modo in cui si aiutano. Ovviamente, l'avvocato otterrà tutta la gloria e il merito, mentre l'ubriaco riceverà tutte le maledizioni e l'avversione della gente. Che si conoscano o no, entrambi stanno svolgendo molto bene il loro lavoro, che porteranno avanti finché non arriverà il momento giusto. A quel punto, torneranno in cielo. Intanto continua ad essere un ubriaco sempre disteso laggiù, (la Maestra ride), per ricordare continuamente al suo amico di lottare per i poveri, i disperati, i senzatetto e via dicendo...

~Somma Maestra Ching Hai~



Scarica questo discorso in formato pdf