Contatto Diretto Con Dio - Meditazione sulla Luce Interiore e sul Suono Interiore




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L'illuminazione può essere raggiunta dovunque

22 marzo, 1992 - Corea

Bravo e intelligente popolo della grande Corea, è da molto che ammiro il vostro paese. Una delle macchine che mi è stata consigliata è la Sien-Tai (Hyundai). Giusto? E' della Corea? Ed è una macchina molto buona. [Applausi].

Non è per la macchina che ammiro il vostro paese. E' lo spirito della vostra gente che colpisce me e il mondo intero. Quando mi trovavo in America e in altre nazioni, prima di assumere questo incarico, ho incontrato spesso molti monaci e laici coreani, e sono andata ai loro templi. E ogni volta che passo per la Corea, mi ricordo sempre di comprare del Ging Seng e Kim-Chi. Credo, quindi, di avere avuto molte affinità con il popolo coreano, anche prima di un incontro ufficiale come quello di oggi.

Sono molto, molto onorata di avere questa occasione, questa opportunità di parlare al grande popolo di questo paese. [Applausi]. Nel momento in cui sono scesa dall'aeroplano all'aeroporto di Seoul, ho sentito che da questo luogo proveniva un grande affetto, buon umore e buona volontà. L'immenso amore della vostra gente mi fa sentire, in un certo qual modo, un pò timida. Ma penso che sia perché la vostra gente possiede un amore così grande dentro di sé, da doverlo esprimere al mondo esterno.

Da quando sono arrivata in questa città, un gran numero di persone è giunto per darmi il benvenuto e per vedermi nella mia piccola stanza. Questo profondo sentimento di affetto è ancora immenso nel mio cuore. Vorrei poter aiutare il vostro paese il più possibile. Ma poiché sono originariamente una monaca buddista, posso solamente aiutarvi nell'insegnamento del Buddha, soprattutto adesso che il vostro paese è ben sviluppato e non c'è un gran bisogno di aiuto materiale.

Il vostro paese si è sviluppato rapidamente e la gente ha elevato la propria coscienza e la propria responsabilità; ciò suscita un grande rispetto e ammirazione da parte del mondo intero. E, essendo stata in stretto contatto con alcuni di voi ieri e oggi, mi rendo conto di come ciò possa essere avvenuto.

Capisco che Dio, o colui che chiamate il "Buddha", ha benedetto la vostra nazione abbondantemente. Ho visto moltissimi templi, moltissimi monaci nella città e vicino ad essa. Ho visto un gran numero di diversi templi religiosi nella città e anche nella capitale. Ho visto anche moltissime chiese cristiane crescere insieme ad altri centri religiosi. Da ciò comprendo che il vostro paese, il vostro popolo è molto elevato spiritualmente.

È solo quando le persone sono molto elevate spiritualmente che i loro cuori possono essere così aperti e le loro menti così tolleranti, così ampie. Questo ci fa capire che tutte le buone religioni, tutte le principali religioni sono valide e mirano al benessere dell'umanità. Questo è ciò che chiamo civiltà.

La civiltà non si misura soltanto con la ricchezza o lo sviluppo meccanico, bensì dal modo in cui la gente è sviluppata spiritualmente. Abbiamo sentito spesso delle persone dire che la pratica spirituale non va d'accordo con le conquiste terrene.

Abbiamo spesso sentito dire che per raggiungere la condizione del Buddha o il Regno di Dio, dobbiamo rinunciare al mondo intero, appartarci in un luogo isolato e praticare da soli o con un gruppo di persone. In parte è vero. Ma sarebbe meglio se riuscissimo ad occuparci contemporaneamente del nostro sviluppo interiore e del mondo materiale, in modo da poter condurre in maniera produttiva la nostra vita su questa terra, sentendoci bene e a nostro agio, e sviluppando, al contempo, la nostra saggezza.

Il grande popolo coreano riesce, in qualche modo, a fare ciò. E' un equilibrio che si incontra raramente in questo mondo. Mi congratulo umilmente con voi. [Applausi]. E con questa forza, il vostro paese continuerà a svilupparsi spiritualmente e materialmente per portare pace, felicità e prosperità alla vostra grande nazione.

Penso che noi umani abbiamo un corpo fragile, e che, talvolta, anche la nostra mente sia debole. Se la nostra vita è molto difficile e priva di comodità materiali, ciò influirà negativamente sulla nostra salute e sul nostro equilibrio mentale. Allora sarà difficile riuscire a concentrarci e restare calmi interiormente.

Sia che ci troviamo sull'Himalaya o al mercato, non riusciamo a raggiungere le esperienze meditative più elevate che desideriamo ottenere. La maggior parte di noi ha una famiglia, degli impegni e attività a livello nazionale e internazionale da seguire, quindi non può scappare sulle montagne o nascondersi in una grotta per occuparsi della pratica spirituale. E' molto pratico, pertanto, trovare un modo per praticare dovunque ci troviamo, continuando ad occuparci della nostra famiglia e dei nostri impegni a livello nazionale.

È molto comodo starsene sull'Himalaya o in qualche luogo lontano e tranquillo a godere la beatitudine che la meditazione procura. Ma è una gioia più grande dividere questa beatitudine e pratica, il frutto della nostra pratica, con la moltitudine della gente, e praticare.

Mi ci è voluto molto tempo per capirlo. E' stato anche difficile rinunciare al Nirvana. E' difficile rendersi conto, una volta che si è raggiunta la pace e la felicità interiore, che nel mondo ci sono ancora molte persone che soffrono. Non è molto difficile, ma succede che non sia così facile convincersi ad uscire nuovamente nel mondo.

Perché quando ci si trova in uno stato mentale beato, si pensa in modo diverso. Proviamo sensazioni diverse. Sentiamo che ognuno è un Buddha. Vediamo il mondo perfettamente ordinato. Dipende dal diverso stato mentale. Per questo motivo Lao Tzu, nel T'ao Tu Ching, ha detto: "Non c'è niente da fare sotto il cielo".

Ma in realtà, c'è qualcosa da fare, perché quando riusciamo a ricordare l'ignoranza che avevamo prima dell'illuminazione, capiamo che allora ci trovavamo anche in uno stato di sofferenza spirituale. Poi qualcuno è venuto a chiedermi di uscire per insegnargli qualcosa e per aiutarlo, ed è difficile dire di no. Ma è bene che venga qualcuno a chiedere l'illuminazione o un aiuto spirituale. Altrimenti, credo che nessun maestro penserebbe mai di uscire nel mondo per diffondere la conoscenza e la beatitudine che quella persona o il maestro stesso ha raggiunto.

Come ho detto precedentemente, non si tratta dell'egoismo del maestro. E' semplicemente che la persona che ha raggiunto la realizzazione di Dio pensa e sente in modo diverso. Per questo motivo qualcuno ha dovuto costringere Lao Tzu a scrivere il grande libro T'ao Tu Ching. Fu costretto a scriverlo. Fu costretto a rivelare nel libro l'invisibile segreto scritto, che fu svelato solo a pochi.

Non è il libro che è importante, bensì il mistero, le parole non scritte che Lao Tzu ha rivelato ai pochi eletti. Quando fu illuminato, il Buddha non voleva uscire nel mondo per insegnare, perché pensava che avrebbe dovuto godersi il Nirvana. Se qualcuno di voi non sa cosa sia il Nirvana, si tratta di una parola sanscrita che indica uno stato di coscienza molto elevato, uno stato mentale beato, tranquillo e privo di desideri.

Ma poi Gli apparì il Dio Brahma e Gli chiese di andare a insegnare alla gente avida e impaziente. Forse a quel tempo si nascondeva da qualche parte e nessuno Gli si avvicinava per chiederGli l'illuminazione. Quindi, lo dovette fare il Dio Brahma.

Ora, potremmo chiederci come mai Brahma dovette fare una simile richiesta: perché molte persone pregavano Brahma per ottenere benedizioni, l'illuminazione e la liberazione. Brahma è il Dio del Terzo Cielo. Secondo l'Induismo, Brahma è il creatore del nostro mondo, di questo Universo.

C'erano molti Dei, ma poiché non li ho invitati, non li citeremo qui. Oggi voglio invitare il popolo coreano e non l'assemblea di così tanti Dei. E' solo uno scherzo, comunque. Gli Dei saranno qui ugualmente. Ognuno di voi è un Dio, e qui sono presenti tre o quattromila Dei.

Abbiamo, quindi, spiegato perché a quel tempo, Brahma avesse chiesto al Buddha di divulgare la dottrina dell'illuminazione nel mondo. E' perché Brahma, che non è uno degli Dei di grado più elevato nella gerarchia del Governo Universale, poteva vedere e sentire le sofferenze del mondo, mentre a quel tempo, il Buddha, nella Sua più alta realizzazione, non poteva. Così, dovette ricordarGlielo qualcuno come Brahma.

Pensiamo spesso che il Buddha e il Dio Onnipotente, ascoltino le nostre preghiere. Ma per quanto ne so, non è così, perché secondo la forza suprema, il mondo è già ordinato e tutte le sofferenze del mondo sono lezioni che dobbiamo superare per crescere e maturare. Dio, il Dio Onnipotente, il Sommo Buddha, non si preoccupano molto. E' un altro tipo di Dio o Bodhisattva inferiore che capisce e prova compassione per la nostra sofferenza.

Proprio come la massima autorità del sistema scolastico incarica un gruppo di insegnanti di ideare le domande per gli esami. Non si preoccupa se gli studenti sapranno rispondere oppure no, né della sofferenza di chi non ci riuscirà. Qualche insegnante deve, quindi, occuparsi degli studenti, aiutandoli a superare tutti questi ostacoli.

Penso che ora mi stia mettendo nei guai. [La Maestra ride]. Parlando di cose così astratte. Va tutto bene??*? Riuscite ancora a seguirmi??*? [Applauso]. Va bene, allora posso continuare.

Quando il Buddha raggiunse la massima realizzazione, tornò al Suo essere originario e questo grande essere originario si trova sempre in uno stato di beatitudine e di pace eterna. Non poteva, quindi, capire profondamente le sofferenze della gente ignorante, che non aveva raggiunto il Suo stato di illuminazione.

Brahma era colui che si occupava del benessere di questo mondo, controllando chi si comportava bene, chi si comportava male, quindi le conosce meglio. Proprio come il Presidente o il Re di una nazione deve fare affidamento sui propri ministri o subalterni, come i membri del Congresso, i ministri, ecc....per conoscere le esigenze del suo popolo.

Così ora, quando noi soffriamo per la nube, la prigione della nostra ignoranza, preghiamo l'Onnipotente o il sommo Buddha affinché ci aiutino a liberarci. E poi, quando ciò sarà stato riferito all'Onnipotente, qualcuno verrà inviato quaggiù per liberare queste persone dalla sofferenza. Il Buddha fu uno di questi inviati, come anche Gesù.

Ci sono stati molti altri santi che, di volta in volta, sono stati inviati per illuminare la gente di questo mondo. Ma poi il Buddha si dimenticò di noi per trent'anni, quasi trent'anni, finché non vide con i propri occhi la sofferenza del popolo indiano di quel tempo.

Non sapremo, quindi, se anche noi siamo dei Buddha fino a quando, per caso o per la grazia di un maestro illuminato, non saremo illuminati. Siete, ovviamente, invitati a conoscere voi stessi, a conoscere se siete o non siete un Buddha. Allora capirete che ciò che il Buddha ha detto è vero: "Ognuno di noi è un Buddha", "Ognuno di noi ha la natura del Buddha dentro di sé che aspetta di essere scoperta".

Ma, ovviamente, la capacità di scoprire noi stessi varia da persona a persona. I livelli di illuminazione sono, quindi, diversi. Ma se due persone hanno lo stesso livello di coscienza, le loro esperienze sono molto simili. Ecco perché il metodo di pratica è chiamato "Il Tao", che significa il Cammino, la Strada.

Essendo un cammino, chiunque lo percorra vedrà praticamente le stesse cose. Le cose che vedranno differiscono solamente in base alla lunghezza del cammino che hanno percorso. Ma due persone che hanno percorso la stessa distanza, dovrebbero aver visto lo stesso panorama.

Se il Tao è diverso, come mai tutti i Buddha hanno raggiunto la stessa condizione del Buddha e non qualcos'altro? Se ci sono molte strade, allora le esperienze della gente devono essere una diversa dall'altra. Ma secondo i sutra buddisti ed altri libri Sacri di varie religioni, le esperienze di persone diverse, che seguono il Sacro cammino, sono uguali, o quasi le stesse.

Quando si raggiunge la realizzazione interiore, si vivono, naturalmente, molte, molte esperienze meravigliose. Ma citerò solamente qualche esempio pratico. In ogni religione si parla della grande luce di Dio, la grande luce del Buddha o della terra del Buddha. Ho studiato varie scritture di religioni diverse, e tutto ciò che viene descritto è molto simile ad altre scritture.

È difficile capire questo argomento prima dell'illuminazione, ma dopo averla raggiunta, o anche con un basso livello di illuminazione, ci risulterà tutto molto più chiaro. Ecco perché prima ho detto che il grande popolo della Corea è molto elevato, ha raggiunto un livello di coscienza molto alto.

La stessa cosa accade al popolo indiano, perché ha compreso le somiglianze fondamentali di molte religioni. Alcune persone pensano che il popolo indiano adori molti Dei. Non è che in India esista una moltitudine di gerarchie di Dei, è che rispettano simbolicamente tutte le guide, tutti i maestri di religioni diverse, sia passati che presenti.

In Corea ci sono molti templi, molte chiese e altri centri di pratica. E' molto simile nello spirito. Ma credo che il popolo coreano abbia la fortuna di possedere una visione più pratica della vita. Perciò è in grado di capire lo spirito e di occuparsi anche delle proprie comodità materiali. Ribadisco che ciò è molto raro.

Ritorniamo ora a quello che stavo dicendo prima. Per raggiungere l'illuminazione, non dobbiamo rinunciare a tutto ciò che abbiamo conquistato nel mondo materiale. Possiamo starcene seduti a casa nostra, godere di ogni comodità, adempiere ai nostri doveri e, allo stesso tempo, diventare grandi santi illuminati.

A condizione che desideriamo sinceramente raggiungere l'illuminazione per capire di più la vita, la morte, l'universo e qualunque altra cosa che prima non riuscivamo a comprendere, così da poter aiutare il mondo in modo migliore e più saggio, giovando a noi stessi e all'universo intero.

Dobbiamo pensare come il Buddha. Dobbiamo vivere come viveva il Buddha. Non dobbiamo semplicemente adorare il Buddha. Egli ha detto che siamo i Buddha futuri. Lo ha detto duemilaseicento e passa anni fa. Ora siamo in quel futuro, quindi non c'è più tempo da aspettare. Potremmo diventare un Buddha adesso. Impariamo almeno la via del Buddha o come possiamo diventare tale.

La via del Buddha è indicata in tutte le scritture, ma non è spiegato come si può diventare un Buddha. Pertanto, abbiamo adorato il Buddha per molte migliaia di anni, ma non abbiamo sognato di diventare un Buddha. Perché non è possibile spiegare a parole come si diventa un Buddha.

La forza è già dentro di noi: dobbiamo riuscire a scoprirla da soli. L'ideale sarebbe riuscire a farlo da soli, ma se non riusciremo a svelare la nostra grandezza, allora dovremo cercare qualcuno che ci spieghi come fare. Analogamente, se non sapessimo l'inglese e non riuscissimo a impararlo da soli, dovremmo trovare un ottimo insegnante di inglese. E' molto semplice ed è simile in ogni tipo di scienza. Come vi ho detto, la via è la stessa. Ci possono essere molte strade secondarie prima di quella principale, ma alla fine c'è un'unica via.

La via finale per raggiungere la condizione del Buddha è indicata nel Sutra Surangama e in molte altre scritture delle religioni del mondo. Dopo aver praticato il metodo Quan Yin, capirete esattamente ciò che ho detto, senza che nessuno debba insegnarvelo. Nel Sutra Surangama si dice che la via finale, l'ultima strada, è il Metodo Quan Yin: ascoltare la propria natura interiore.

Esiste un tipo di energia, un tipo di vibrazione che può essere udita senza le orecchie. Queste parole silenziose di Dio, del Buddha, sono la fonte di ogni saggezza. Se ciò che vi ho detto vi interessa e vi sembra saggio, è grazie al Metodo Quan Yin che ho praticato e che ho imparato direttamente dalla fonte del creato. Ovviamente queste sono le cose che posso esprimere a parole. Ci sono molte altre cose che posso soltanto capire e che non è possibile spiegare con le lingue degli uomini.

Ma ci sono delle cose che potrete comprendere senza alcuna spiegazione. Ad esempio, al momento dell'iniziazione, quando vorrete imparare il metodo che nel Sutra Surangama è chiamato Quan Yin, raggiungerete immediatamente ciò che definiamo illuminazione e vivrete molti tipi o qualche tipo o un tipo di esperienza che è descritta nelle scritture delle religioni del mondo a cui prima ho fatto riferimento. E continuerete ad avere questa illuminazione, sviluppandola, ed essa diverrà addirittura più intensa, perché siamo in diretto contatto con la nostra natura del Buddha o il Regno di Dio. I miei discepoli possono testimoniare le mie parole.

Ai miei discepoli fa sempre piacere ricevere le vostre lettere e le vostre domande. Potete scrivere ai discepoli in America, in Inghilterra, in Europa, in Cina, in Vietnam, nelle Filippine, a Singapore, in Tailandia. Sceglietene uno qualsiasi e chiedetegli se ciò che ho detto è vero. Questo è il modo con cui possiamo sapere se il Metodo Quan Yin è veramente conforme alle grandi religioni del mondo. Intendo almeno le cinque grandi religioni.

Ora, la religione non è semplicemente la recitazione delle parole dei maestri passati, come il Buddha, Gesù Cristo..., bensì il trasferimento della loro saggezza nella nostra vita quotidiana. E' la sincera osservanza dei loro precetti e comandamenti. Ed è il perfezionamento della saggezza, giorno per giorno, nell'ambito di un metodo molto saggio. L'unione di tutte queste componenti è ciò che chiamiamo religione.

Un vero Buddista deve essere in grado di entrare in contatto con il Buddha dentro di sé, sapendo che cos'è il Buddha. Un vero Cristiano dovrebbe essere in grado di mettersi in contatto con Cristo o Dio, altrimenti come facciamo a sapere se Dio esiste? Se il Buddha è reale, un vero Buddista dovrebbe essere in grado di saperlo, avere per lo meno un lampo di qualcosa che proviene dalla terra del Buddha, o un lampo della grande luce del Buddha, o essere capace di sentire direttamente il Suo insegnamento. Questo è ciò che il Metodo Quan Yin vi permette di fare.

Il Buddha non usa la comune lingua inglese o coreana per insegnare, bensì una voce calma, la lingua universale, che è molto simile ad una bella melodia. Ecco perché nelle scritture buddiste si dice che il Buddha parla un solo tipo di lingua. Ma tutti gli esseri sono in grado di capirlo con la loro lingua.

È la vera scrittura, il vero insegnamento del Buddha. Ecco perché quanto più ascoltiamo questo suono interiore, tanto più saggi diventiamo. Quanto più vedremo la luce interiore di Dio, del Buddha, tanto più saggi diventeremo. Questo è il modo in cui possiamo diventare dei veri seguaci del Buddha o di Cristo.

Ciò non è detto nella Bibbia o nelle scritture buddiste. Si fa riferimento solo al Metodo Quan Yin e alle esperienze di chi pratica tale Metodo. Non si dice come si pratica. Ma anche se si dicesse, senza la forza di un maestro che abbia raggiunto la realizzazione, non sarebbe vero. Perché la via del Buddha non può essere insegnata a parole o con le azioni. Può essere trasmessa solamente dalla saggezza interiore alla nostra stessa saggezza.

È la nostra saggezza che riceve l'iniziazione, il risveglio, non il nostro il cervello o la nostra mente. E', quindi, necessaria una cosiddetta "iniziazione", per far scendere la forza del Buddha dal Nirvana e risvegliare la forza del nostro Buddha.

Quando dico Nirvana mi riferisco anche al Regno di Dio del Cristianesimo. Sono anch'io come il popolo coreano: non faccio distinzione tra le religioni. Penso che abbiamo entrambi lo stesso livello di intelligenza. Ecco perché mi trovo così bene in Corea, fin dal primo incontro con il popolo coreano.

Dunque, nelle scritture non è spiegato come fare, poiché è un qualcosa che deve essere trasmesso interiormente. Ma poiché ci sono state moltissime esperienze, i risultati della pratica sono stati riportati nelle scritture. Pertanto, se ora viviamo lo stesso tipo di esperienze, sappiamo che stiamo praticando il metodo giusto.

In realtà il metodo non è così importante come la trasmissione della forza della saggezza. E' semplicemente perché nella nostra società bisogna offrire un progetto concreto, altrimenti la gente non lo accetta. Dobbiamo, quindi, dire che ho un metodo per voi. Così capirete, sì, c'è qualcosa da imparare, qualcosa da sapere, qualcosa da sviluppare. Altrimenti, anche se c'è un metodo di questo tipo, o anche se è scritto nero su bianco, non trarrete nessun beneficio dalla sua lettura, in quanto manca la forza del maestro, la fonte della trasmissione.

Pertanto, fin dai tempi antichi questo metodo non fu mai scritto. Ecco perché la maggior parte della gente pensò che la pratica per raggiungere la condizione del Buddha fosse una sorta di mistero, molto difficile da capire, molto difficile da ottenere. Sì, è così, ma no, non è così. Sì, se non troviamo qualcuno che lo conosca, ma se, invece, troviamo qualcuno che l'abbia già imparato, è molto facile. E possiamo raggiungere l'illuminazione immediata, a condizione che siamo sinceri e il maestro ci accetti.

Questo è il modo in cui io l'ho imparato. E così potete farlo anche voi. Anche se non c'è nulla di materiale da ottenere, c'è qualcosa che capiremo molto bene quando saremo illuminati. Siete già stanchi??*? [Applausi]. Posso continuare? [Forti applausi]. Grazie, apprezzo la vostra sincerità. Ecco cosa rende la Corea una grande nazione: la spiritualità che il popolo coreano insegue continuamente. Anche se è davvero capace di costruire una nazione.

Ora, quando praticheremo questo cosiddetto Metodo Quan Yin, capiremo molte cose dell'Universo, molte cose di questo mondo che prima non ci saremmo mai sognati di capire. Ci sono cose che possiamo spiegare alla gente, ma ci sono molte cose, un gran numero di cose di cui non possiamo nemmeno parlare, poiché il mondo del Buddha è straordinario ed eccezionale. Non c'è nulla in questo mondo che possa essere paragonato ad esso o portato a suo esempio.

Molta della nostra saggezza rimane inutilizzata. Ma una volta illuminati, sempre più illuminati, una parte di essa verrà trasferita nella nostra vita quotidiana per renderci più affettuosi, intelligenti, altruisti e più capaci di aiutare il mondo. E qualunque cosa faremo sarà di qualità migliore.

Ovviamente, la strada da percorrere per diventare un Buddha è lunga, ma rispetto a quando non eravamo illuminati, la nostra intelligenza e abilità diverranno molto, molto più grandi. L'illuminazione non è, dunque, riservata soltanto ai monaci o a chi si ritira sull'Himalaya o nelle grotte in montagna: chiunque, in questo mondo, la può raggiungere.

Perché dico che molta della nostra saggezza rimane inutilizzata? Perché parte del nostro sapere serve a preparare la terra del Buddha e solo una parte di esso può essere utilizzata su questa terra.

I limiti di questo mondo, la mancanza di materiale e di nuove informazioni ci impediscono di sfruttare gran parte della nostra saggezza. Quando, ad esempio, raggiungiamo un livello di pratica leggermente superiore, siamo in grado di vedere la terra del Buddha. Questo non è il livello massimo, d'accordo? Riuscire a vedere la terra del Buddha, a vedere il Buddha, non significa essere nel livello più alto. Assolutamente no!!! E' un livello alto, ma non è il più alto. Ho portato semplicemente un esempio, siete in grado di vedere dentro la terra del Buddha o il Buddha. Penso che possiate dire che ciò accade nel livello medio di pratica.

Quando vedete la terra del Buddha, vi trovate nel livello medio. In linea di massima, possiamo dire così. C'è ancora molta strada da percorrere, ma quando vediamo la terra del Buddha siamo già molto più saggi. Avremo imparato molto durante la nostra meditazione, la nostra pratica quotidiana e il sonno.

Dopo l'iniziazione, anche mentre dormiamo, andiamo nella terra più alta ed impariamo molte cose. Altrimenti, due ore e mezza di pratica al giorno non sarebbero sufficienti. Utilizziamo anche ogni momento di riposo per apprendere. Ogni attività diventa incorporata nella saggezza del Buddha. Allora vedremo la terra del Buddha, impareremo molte cose e sapremo come costruire case in maniera diversa. Impareremo a costruire molte cose, come ad esempio gli UFO. Sappiamo che nella terra del Buddha le case sono fatte di cristallo, oro e diamanti, anziché mattoni e cemento, perché siamo stati laggiù e le abbiamo viste.

Abbiamo visto che venivano costruite anche molte altre macchine straordinarie. Questo è solo un esempio. E' un esempio vero. E poi, quando ritornate su questa terra, al termine della meditazione, alla fine del viaggio nella terra del Buddha, e, ad esempio, volete costruire una casa o una macchina di quel tipo per aiutare gli esseri umani, non potete trovare dei cristalli così belli in questo mondo. Non potete trovare un metodo così meraviglioso per costruire quel tipo di casa o di macchina su questa terra.

La vostra saggezza, il vostro sapere rimane, dunque, inutilizzato. Per questo ho detto che molta della nostra saggezza rimane inutilizzata in questo mondo, tranne quando tutti gli esseri umani sono illuminati. Speriamo che questo giorno possa arrivare presto, poi potremo godere tutti del Nirvana quaggiù. L'atmosfera cambierà e tutti i disastri spariranno. Il dolore e le malattie non esisteranno più. Allora non ci sarà più bisogno neppure degli UFO. Ma fino a quel giorno, dobbiamo esercitarci nella pratica ed accontentarci di questo mondo.

Dopo aver lasciato questa terra, un praticante del Metodo Quan Yin non dovrà più rinascere in essa. A meno che questa persona non voglia tornarci come un Buddha o un Bodhisattva per alleviare le sofferenze dell'umanità. Ci sono, infatti, molti mondi più belli, straordinari e magnifici in cui i praticanti del Metodo Quan Yin possono andare. Non hanno bisogno delle sofferenze di questa terra. Dopo aver praticato il Metodo Quan Yin, grazie alla loro saggezza, alla loro vibrazione, hanno raggiunto il livello della santità che li rende idonei a vivere nella gloria del Regno di Dio o del Nirvana.

Diversamente dalle persone comuni per le quali, invece, la luce e la gloria del paradiso sono terribili e insopportabili. Non saranno in grado di tollerarle. E' proprio come un mendicante che non è abituato al palazzo del re. Si sentirà a disagio e umiliato. In questo caso, anche il servitore, il servitore con l'incarico più umile avrà un aspetto migliore e si sentirà più sicuro di lui.

Dobbiamo, quindi, essere preparati per la terra del Buddha o il Paradiso. Dobbiamo cambiare la nostra saggezza interiore, la nostra vibrazione e la frequenza del nostro essere interiore. Volevo soltanto portare un esempio per farvi capire. Anche su questa terra ci sono persone con frequenze diverse.

Per questo motivo ci capita di incontrare una persona e di sentirci veramente a nostro agio, mentre con altre persone ci sentiamo molto turbati e non capiamo perché. Per questo motivo a molte persone piace vedere i monaci, le guide religiose, gli yogin o i praticanti di qualche religione. Per questo motivo la gente amava vedere il Buddha o Gesù Cristo quando erano in vita, suscitando, così, molta invidia e gelosia tra i cosiddetti praticanti contemporanei.

Ciò avviene perché quando la gente vede queste persone, la loro vibrazione, la loro sacra frequenza, la loro energia molto illuminata, confortevole e curativa fa sentire le persone vicine proprio a loro agio, beate e illuminate. Quindi ora ricordate e capite che le diverse vibrazioni, le diverse frequenze esistono veramente.

Così, dopo aver praticato il Metodo Quan Yin per un certo tempo, riusciremo a sentire le diverse vibrazioni tra persone diverse, saremo in grado di percepirle e riusciremo a conoscere noi stessi. Riusciremo a capire in che livello ci troviamo. Quando arriveremo nel livello del non livello, nel livello della non discriminazione, allora potremo dire di aver raggiunto la condizione del Buddha.

Ovviamente, siete invitati ad unirvi a questo circolo, senza alcuna spesa, senza limitazioni o condizioni. Mi chiederete certamente da dove prendo tutto questo denaro. Potete stare certi che non proviene dalle vostre tasche. Dio mi dà tutto il denaro di cui ho bisogno e molto più di quanto me ne sia mai servito, così che possa donarlo ai poveri e ai bisognosi di questo mondo.

Dio mi dà anche la ricchezza spirituale, più di quanta me ne sia mai servita, in modo da poterla dividere con tutta la gente del mondo. Il denaro non piove dal Cielo. Dio mi ha dato molte doti, quindi sono in grado di guadagnarmi il denaro grazie ad esse. Anche tutti i miei discepoli hanno molte doti e, insieme, cerchiamo di dividere con il mondo tutto ciò che abbiamo, sia spiritualmente che materialmente.

Ovviamente, se anche voi volete unirvi, va bene. E' la vostra libera scelta, ma noi non ne parliamo mai. Chiunque è, quindi, libero di andare e di venire. Se ora avete delle domande o dei punti da chiarire, sarò onorata di rispondere. Grazie per la vostra attenzione.

~Somma Maestra Ching Hai~



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