Contatto Diretto Con Dio - Meditazione sulla Luce Interiore e sul Suono Interiore




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Andare verso la realizzazione di Dio

9 marzo 1991 - Boulder U.S.A.

Bene, sono contenta di aver visto tanti americani così belli oggi. Sì! Sono anche sorpresa. Mi avevano detto fuori che - oh! la stanza è piena zeppa e la gente qui è bella - e credo che avessero ragione. Penso di aver sentito molte cose sul Colorado, su Boulder, come un luogo molto spirituale e c'è un'energia molto vivace qui. Lo ho saputo molti anni fa leggendo alcune riviste, riviste spirituali di Boulder, del Colorado, e sono stata effettivamente invitata, di tanto in tanto, per due anni in Colorado: prima a Denver e poi a Boulder. Sì? Si chiama Boulder qui, vero? E ho rimandato molte volte, ma questa volta, dato che sto attraversando gli Stati Uniti, ho pensato di fare un salto per salutarvi. Come state? [Bene] Bene. Sì. Sono contenta che abbiate trovato il tempo per venire qui, dato che abbiamo la possibilità di vederci una volta ogni molti secoli, probabilmente [la Maestra ride], o molte vite. Non possiamo sapere quando avremo un'altra possibilità come questa. Forse potremmo essere in un corpo fisico diverso. Potrebbe non essere bello come quello che abbiamo ora [la Maestra ride]. Quindi dovreste apprezzare la vostra attuale bellezza.

So che molti di voi hanno preso la via della spiritualità, probabilmente le cosiddette diverse vie o diversi approcci alla coscienza di Dio, alla natura del Buddha, a Zen o Tao. Il microfono. E' la mia voce. E' la mia voce. Va bene adesso? Bene per tutti? Sì! Grazie. La mia voce è molto bassa tranne quando... quando urlo. [La Maestra ride]. Come fa ogni donna. [La Maestra e tutta l'assemblea ridono]. Bene, qualche volta devo adempiere ai miei doveri, sotto le sembianze di una donna. Già! [La Maestra ride]. Devo essere femminile. [La Maestra e tutta l'assemblea ridono]. Capite. Altrimenti le persone pensano che solo gli uomini possano diventare Buddha (essere completamente illuminato). [La Maestra e tutta l'assemblea ridono e applaudono]. Bene, la buona notizia è che anche le donne possono diventare Buddha. Bene, i miei discepoli la pensano così. Io no, già! Che le donne possano diventare Buddha. Mi dispiace, perché non siamo né uomini né donne. Ognuno è un Buddha, un Buddha non sviluppato. Così come ogni nazione è una nazione. Ci sono nazioni non sviluppate, ci sono nazioni civilizzate. Già!

Quindi possiamo svilupparci anche seguendo certe tecniche, certi modi di vivere, certi modi di orientare la nostra... sì, la nostra vita quotidiana. Sì. Il modo in cui la maggior parte delle persone conduce la propria vita non è orientato bene. Non parlo di voi. Forse la vostra è orientata bene. Vi prego di capire il concetto generale. [La Maestra ride]. Vedete, ci sono molti livelli in cui possiamo vivere la nostra vita e tutti sanno che il livello più alto si ha quando viviamo la nostra vita nella coscienza di Dio o quando siamo veramente in contatto o siamo consapevoli della natura di Dio (la nostra vera natura). Sì! Molte persone tentano di avvicinarsi alla coscienza di Dio o alla natura del Buddha attraverso varie tecniche di riflessione. Uhm. Riflettere sulla meditazione è il modo migliore per capire la nostra grande natura. Ma anche nella meditazione esistono molte tecniche. E anche se trovate la tecnica giusta o quella più rapida, ci sono, ovviamente, molti livelli. Ora dobbiamo parlare della tecnica più alta. Sì. Se meditiamo nel modo giusto, potremo immediatamente..., o se abbiamo trovato il modo giusto per avvicinarci alla nostra natura interiore, troveremo immediatamente qualche tipo di aspetto illuminante, immediatamente qualche prova del nostro vero e grande Io, e capiremo immediatamente che non siamo soltanto corpo fisico, siamo qualcos'altro. Ci sentiamo veramente elevati e così..., non proprio eccitati, ma la lingua è molto limitata nella sua forza per poter esprimere l'estasi divina che potremo sentire quando ci capita di ritrovarci sulla giusta via o nel giusto ambiente della coscienza di Dio. Ecco perché la chiameremo illuminazione immediata. Uhm! E ora, se seguiamo quella via o quel tipo di approccio a Dio ogni giorno, allora miglioreremo ogni giorno. E saremo sempre più sicuri della nostra liberazione, sempre più sicuri della nostra grandezza. Finché un giorno potremo dire a noi stessi. Ah! Io e il Padre mio siamo uno o io sono quello o sono il Buddha. Ma anche a quel punto non ha senso essere orgogliosi, l'orgoglio non c'entra. Non è che un semplice fatto l'essere riusciti a scoprire uno stato dell'essere veramente illuminato, l'essere riusciti per la prima volta a capire cosa siamo. Tutto qua. Quando troviamo qualcosa che è noi stessi, non possiamo essere orgogliosi. Possiamo solamente essere felici di averlo trovato. [La Maestra ride]. E' molto semplice. Sì. Molte persone a volte pensano erroneamente che il Buddha si possa rivelare o possa essere rivelato solo in qualcuno. Generalmente il Buddha non direbbe di essere un Buddha (un essere completamente illuminato), tranne in un caso eccezionale, quando i discepoli glielo chiedono o hanno bisogno della sua dichiarazione. Sono per lo più i seguaci che rivelano che essi sono il Cristo, il Buddha o il Maestro. E poi molte persone fraintendono e pensano che il cosiddetto Maestro o Buddha sia molto orgoglioso o pretenda vittoria e onore per lui o lei stessa. Sì, ma non è vero. E' come quando vi laureate, iniziate il dottorato di ricerca e dite: "Sono appena diventato un dottore in medicina o ho appena superato gli esami... e iniziato il dottorato di ricerca". Tutto qui. Bene, siamo contenti di aver raggiunto il nostro obiettivo per cui abbiamo lavorato molti, molti anni.

Quindi, dopo essere diventati Buddha (un essere completamente illuminato), non ci sentiremmo come se essere un Buddha fosse qualcosa di straordinario. Ci sentiamo semplicemente molto felici, molto felici, molto contenti, e ci sembra normale, ci sembra che sia come dovrebbe essere. Sì. E chi è diventato un Buddha non sente il bisogno di uscire immediatamente per rivelare questa notizia alla gente. Non che egli abbia perso il senso della compassione o che sia egoista, ma considerano il Buddha, considerano ogni essere un Buddha. E, quindi, Buddha si sarebbe sentito probabilmente molto sorpreso del fatto che qualcuno non lo sapesse. Ma gradualmente il Buddha riacquista il senso della realtà... ossia di questo mondo, e sa per certo che molti non hanno capito che sono dei Buddha. E questa è la verità. Pertanto, quando tali persone, i cosiddetti non illuminati, o quelli che non hanno capito la propria grandezza, richiedono al cosiddetto Buddha di spiegargli e mostrargli la via per diventare Buddha, allora quel Buddha lo farà. Ma senza alcun senso di falso orgoglio o di superiorità. Ci potrebbe essere una certa sorpresa, [la Maestra ride], ma non orgoglio. Probabilmente... "Perché non lo sa...?". Vedete. "Perché non sa di essere Buddha?". A volte ci sarà anche un senso di sorpresa durante il momento della preghiera di un Buddha o di un Maestro. Sì. Quando dico Buddha, vi prego di non dimenticare, ma so che mi capite, che intendo anche Cristo o qualunque Messia o qualsiasi Maestro vivente, un vero sommo Maestro vivente. Sono stata molto... molto tempo a contatto con le dottrine buddiste in passato, ma anche ora. Ho letto anche molte altre dottrine. Ma dato che da giovane conoscevo bene la terminologia buddista, a volte dico Buddha o le dottrine buddiste. Ma vi prego di non pensare che io stia solamente dalla parte di Buddha e non rispetti il Cristianesimo o qualunque altra grande filosofia. Va bene? Sono per tutti. Rispetto tutti e so che tutti sono diretti verso la stessa verità; ma dobbiamo conoscere la Verità. Questo è importante. Non solo conoscere la via, ma anche la Verità. Così come Buddha disse, una volta: "Io sono il dito che indica la luna, ma il dito non è la luna". Voleva dire che le sue dottrine, la sua filosofia serve solo a destare in noi un senso di desiderio per la luna, per la verità. Ma non dobbiamo rimanere radicati a quella filosofia soltanto e dimenticare di trovare la verità. Quindi la verità che abbiamo dentro di noi, che è la natura di Dio o il Regno di Dio o la natura del Buddha, ce l'abbiamo già. Dobbiamo portarla allo scoperto. C'è una tecnica per farlo immediatamente, che dobbiamo mettere in pratica ogni giorno finché non riconquisteremo l'intero Regno di Dio.

Il modo in cui la maggior parte delle persone conduce la propria vita non è ancora completo e non è l'ideale per la nostra felicità e per la nostra saggezza. Possiamo vivere la nostra vita a molti livelli. Il primo livello è quello fisico, in cui la maggior parte o molte persone... come dire... conducono la loro vita. Nel livello fisico amiamo soprattutto i piaceri sensuali, ci piace dormire, ci piace mangiare, mangiare bene, ci piace provare ogni tipo di felicità fisica, e tendiamo pure alla pigrizia. Lavoriamo soltanto per guadagnarci da vivere. Ma non mettiamo i nostri ideali, il nostro cuore nel lavoro. Sto parlando di diversi livelli. Già. Per favore non offendetevi. Sì. Quindi questo è il livello fisico. E troviamo che è difficile lavorare. Non ci piace lavorare molto. Se non riguarda il nostro benessere, ci risulta difficile sollevare un dito per lavorare per gli altri o per fare qualcosa che sia più vantaggioso per l'intera umanità. Sto parlando in generale, ma se entriamo nei particolari ci vorrà più tempo.

Ora, il secondo livello è quello che definiamo emotivo. Nel livello emotivo siamo fermamente convinti delle nostre idee. Si può dire che siamo dispotici e autoritari. Ciò che pensiamo è giusto. Ciò che facciamo è corretto. E ci aspettiamo che persino gli altri facciano lo stesso. In questo livello sono nati molti...come li chiamate...dittatori e grandi cosiddetti leader di movimenti estremisti. Sì. Perché sono troppo emotivi, conducono la loro vita nel livello emotivo. Uhm! Va bene se seguono la strada giusta. Ma se è quella sbagliata, non cercano di correggerla e non ammetteranno i propri errori. E questo è il pericolo, già, perché non c'è elasticità.

Un altro livello consiste nel vivere la nostra vita nell'intelletto, nella mente, nella mente fisica. Be' la mente, scusate, è normalmente fisica. E' una specie di computer, un computer straordinario. Registra ogni cosa e produce tutti i dati in maniera molto fedele, senza alcuna intelligenza e giudizio. Senza l'intelligenza dell'anima, la mente non è che una macchina automatica. Sto parlando di questa macchina automatica, la mente non illuminata. Quindi, quando le persone vivono in questo tipo di livello automatico della mente, diventano addirittura più assorbiti da loro stessi. Non è vero? E non si interessano molto di ciò che sta succedendo nel mondo, né dicono agli altri cosa fare. Quindi molte persone raggiungono questo livello e probabilmente si nascondono in una caverna o s'immergono completamente in qualche ideale, e non si muovono da lì. Restano inchiodati. E non si preoccupano di ciò che succede nel mondo. E neppure vogliono cambiare il mondo o loro stessi. Credono di essere perfetti così come sono. E molti lo confondono con la massima illuminazione. Credono che non ci sia nulla da fare nel mondo. Ma la via del "fare senza fare" è in un altro livello. Non è quello. Non è che non ci preoccupiamo del mondo e non facciamo niente per il mondo. Non è così, la grande illuminazione. E' semplicemente uno dei livelli del cammino verso l'illuminazione, verso la grande illuminazione. Sì!

L'illuminazione ce l'abbiamo comunque, in diversi gradi, ogni giorno. Mentre lottiamo per raggiungere la Verità, viviamo varie illuminazioni ogni giorno, e ampliamo la nostra saggezza finché un giorno riusciremo a raggiungere il livello più alto. Questo è, quindi, uno dei livelli. Ora, se raggiungiamo un livello appena superiore, viviamo nella cosiddetta anima, il livello dell'Io, della realizzazione di noi stessi. In quel momento sappiamo che siamo anima, che viviamo grazie all'anima, che siamo intelligenti grazie alla luce dell'anima, che abbiamo compassione e sentimenti, ecc... grazie alla motivazione dell'anima che c'è dietro. E in questo livello sappiamo molte cose e cerchiamo in molti modi di far del bene al mondo, di aiutare il mondo e di aiutare noi stessi a vivere nella beatitudine, nella felicità e qualsiasi cosa che vogliamo definire un nobile obiettivo dell'umanità. E ci sforziamo molto. Tentiamo ancora con fatica e con tutta la nostra forza di raggiungere ciò, e di aiutare gli altri a raggiungere la stessa cosa. Questo è il livello dell'anima, l'uomo che ha realizzato se stesso.

Dato che a quel punto identifichiamo noi stessi con l'anima, sappiamo che noi e l'anima, la fonte d'ispirazione sono la stessa cosa, non siamo il corpo. Ma questo non è ancora il livello più alto, perché a quel punto abbiamo ancora l'Io che identifica, che sa di essere grande, che sa che io e il Padre mio siamo una cosa sola. Ce ne sono due, è ancora troppo affollato, troppo affollato [la Maestra e l'assemblea ridono]. Anche se si dice che io e il Padre mio siamo una sola cosa, poiché ci siamo ancora io e il Padre mio, ciò vuol dire che non siamo ancora uno soltanto. Sì, vedete, questo è il paradosso delle cose, quindi ora non dite che critico Gesù; non è vero. Ha detto ciò soltanto per far capire alla gente. Ma Lui non era quello, capite? Sapeva che Lui era diverso. Infatti altrove ha detto: "Non io, ma il Padre". Capite cosa voglio dire? Lui sa. Sa bene che io e il Padre mio siamo uno, ma deve dire qualcosa. Altrimenti la gente non capirebbe ciò che egli vuole dire. Sì. Quando un maestro viene sulla terra deve abbassare il proprio livello fino a quello della gente e poi lentamente innalzarli. Sì?! Altrimenti come possiamo farcela. E' come quando si insegna a un bambino. Sì. Dovete insegnargli a scrivere ABC e anche tenergli la mano per aiutarlo a scrivere. Gli insegnate molte frasi che voi non avete più bisogno di imparare, ma lo dovete fare per il bene del bambino.

Quindi, dopo il livello della realizzazione di se stessi si passa al livello di Dio, la coscienza di Dio o la realizzazione di Dio. Dio non è diverso da noi. Ma anche nel livello dell'autorealiz-azione non lo sappiamo. Crediamo che ci sia un Dio accanto a noi. Bene, sembra strano, no? Sembra strano. Sembra ateo? Spero di no. E' difficile da spiegare. Woo! E' difficile da spiega- re. Okay. Cercate di capire. [La Maestra ride]. Non è che voi non capiate. E' che è difficile da spiegare.

Dunque, siamo nel livello del Dio realizzato. Facciamo semplicemente ciò che deve essere fatto senza neanche pensarci, senza neanche sapere, senza neanche sentire che lo stiamo facendo. Siamo semplicemente così. Facciamo semplicemente ciò. Siamo semplicemente gli autori di ogni cosa, la fonte di ogni cosa, delle nostre azioni, delle conseguenze, ma senza avere il karma. Spero di avervelo reso chiaro, ma credo che ancora non lo sia. In questo caso, non so cos'altro poter dire. Magari più tardi potreste farmi delle domande così vedo ciò che avete capito. E probabilmente sarò anch'io più illuminata nella vostra illuminazione e potremo spiegarci meglio.

Ora, la maggior parte delle persone vive nel livello fisico o emotivo o intellettuale automatico o, al massimo, di autorealizzazione. Non molti di noi riescono a provare il livello della realizzazione di Dio. Ma potremmo, tutti noi potremmo, perché Dio è dentro di noi. La Bibbia, nella Bibbia si dice che Siamo il tempio di Dio e lo spirito santo vive in noi. Non è così? Sì, anche il Regno di Dio è dentro di voi. Il Regno di Dio non si conquista con l'osservazione, né con il ragionamento, l'intellettualizzazione, il dialogo o lo studio di libri o scritture: il Regno di Dio è dentro di voi. Pertanto, la via diretta è saperlo, provarlo, ossia riprenderlo. Per questo motivo molti maestri Zen dicono che le scritture non servono. Sembra molto ateo. Anche Buddha talvolta, nei Suoi momenti probabilmente di stanchezza, diceva: "Nessun Dio di questo tipo. Già. Non c'è nessun Dio". Non vuole dire che non esista Dio. Semplicemente non c'è un Dio come noi ce lo aspettiamo. Ciò ha detto, non quello, non questo, non altri, nessun Dio di questo tipo. E' chiaro? Così la gente è attaccata a quella frase e dice che Buddha non crede in Dio. [La Maestra ride]. Ma non è vero. Non è vero perché in altri punti Egli dice: "Non direi che non c'è Dio o che c'è Dio, dico piuttosto che c'è un qualcosa da cui tutte le cose provengono e a cui tutte ritornano". Quindi anche questo cosa significa? Lo sapete. Si? Va bene. Ora tendiamo ad analizzare una o due frasi dei profeti di qualsiasi epoca e poi a catalogarlo. Che Egli sia questo, quello o un altro e creiamo, di conseguenza, un'infinità di "ismi" e talvolta lottiamo tra di noi per colpa di questi "ismi". E anche all'interno di un "ismo" vi sono opinioni diverse e c'è qualcuno che lotta, a volte addirittura con spargimento di sangue. E questa è una cosa molto triste da vedere.

I profeti o i maestri di un tempo non hanno mai voluto creare questo tipo di divisione. Probabilmente, dopo aver raggiunto Dio riusciremo a capire molto più di quanto non possiamo esprimere a parole. Ma allora si ha la sensazione che anche se non lo diciamo, tutti capirebbero. Se, ad esempio, un maestro ha molti, molti discepoli, non è possibile che egli possa occuparsi sempre di ognuno di loro in maniera fisica o verbale. Ma tutti i discepoli raggiungono l'illuminazione. Tutti i discepoli capiscono da soli e lentamente raggiungono il livello del maestro. Perché? Perché noi siamo il maestro. Abbiamo il maestro interiore. Noi lo siamo. Siamo Dio stesso. Siamo Buddha. Abbiamo la natura del Buddha dentro di noi. E una volta che il maestro ci ha aiutati a risvegliare quel Buddha o quel maestro che è dentro di noi, questo stesso maestro si prenderà cura di ogni cosa. Si sveglierà per lavorare dopo un sonno di molte vite, non avrà nulla da fare. E' come restare nel livello fisico - quando solo il corpo lavora, il corpo desidera - e fare le cose. Il corpo prova i piacerei sensuali, ma il maestro non ha nulla a che vedere con tutto ciò. E anche nel livello emotivo il maestro non ci guida. E' la formazione dell'abito mentale che ci guida. E' il desiderio di essere sopra gli altri che ci guida. E anche nel livello intellettuale è la mente, l'intelletto che distingue le cose, che dice al corpo cosa fare, di entrare in una caverna, di meditare, di fare questo o quello o quell'altro, ma non l'anima, non Dio, non il maestro.

Ma soltanto dopo aver incontrato un vero maestro, il vero maestro lo riconoscerà. Sì. Perché il Presidente in genere parla con un Presidente. Il Re tratta solamente con un Re. Il Re non va a cercare un ministro per parlargli degli affari interni. Il Re non va a far visita a un poliziotto per discutere importanti questioni nazionali. E' chiaro? Il Presidente non sarà presente a dibattiti su questioni di competenza del Dipartimento di Polizia o di qualche ministro. Ok? Né sarà presente il Re. Il Re incontrerà, parlerà, tratterà o farà programmi per le nazioni o per il mondo soltanto con un altro Re. Così stanno le cose. L'importanza di incontrare un vero maestro per risvegliare il vero Io che è in noi. Il Re parlerà solo con il Re. Quindi potremmo seguire molte vie. Potremmo fare tutto ciò che vogliamo. Rinchiuderci in una caverna per cento anni. Non troveremo ancora il maestro. Sono cose che non riguardano il maestro, quindi può fare a meno di uscire. Aspetterà soltanto il momento giusto per incontrare il re, perché egli è il Re. Quindi noi meditiamo, seguiamo molti dei cosiddetti maestri, accettiamo qualsiasi tipo di austerità, anche il vegetarianismo. Ciò non ci conduce alla condizione del Buddha (realizzazione di Dio), al trono di Dio, eccetto quando venga risvegliato il Buddha che è dentro di noi, vedendo un altro Buddha o grazie all'aiuto di un altro Buddha, allora conosciamo noi stessi. Capite la differenza oppure no? Sì?

Seguiamo molte vie, ne traiamo benefici diversi. Non esiste una via che non offra benefici. Deve esserci un qualche beneficio. Altrimenti come potrebbe la gente seguirla? Anche le preghiere senza alcuna guida producono dei benefici. Anche andando in chiesa o ai templi, prendendo parte ai servizi religiosi, andando in pellegrinaggio otteniamo un innalzamento emozionale e proviamo una certa felicità. A volte, molto spesso, è per un senso di orgoglio che proviamo per aver compiuto azioni religiose, e perché siamo vegetariani, perché andiamo in chiesa, alla Mecca, tutti i giorni, ecc. [La Maestra ride]. E ciò rafforza soltanto il nostro ego, soltanto il nostro orgoglio. Questo è l'aspetto negativo.

Ma, fortunatamente, l'anima è sempre lì e sa che va bene. Lasciate che i bambini giochino finché non sono stanchi, poi andranno dalle loro madri. Capite? Ecco perché i veri maestri non hanno mai fretta, né tentano di radunare (raccogliere) i discepoli. Sono davvero molto naturali, molto spontanei nei loro modi, chi è pronto arriva. Uhm! Non si preoccupano se il loro messaggio non è seguito dal mondo intero, se molte persone li attaccano, se molta gente non vive nel modo in cui dovrebbe! Perché i bambini vivono alla maniera dei bambini. Ma va bene. [La Maestra ride]. Un giorno cresceranno. E una volta cresciuti, dovranno comportarsi da adulti.

Quindi, fin dai tempi antichi i cosiddetti maestri o Buddha venivano e presentavano alla gente molti livelli di vita diversi o idee illuminate. E poi la gente sceglieva. Chi è pronto sceglie. Ma non è che il maestro abbia fretta e sia molto agitato o preoccupato per il mondo. Ma non è che non faccia niente. Fa, ma senza fare. Come ha detto Lao Zi: "Fate senza fare". E questo è un livello diverso da quello intellettuale che li fa stare nella giungla senza preoccuparsi degli affari di nessuno. Il maestro è nel mondo per aiutare chi ha bisogno, ma non è nel mondo, non è attratto dal mondo e non è vincolato ad esso, né è legato al Suo fallimento o successo in questo mondo. Vedete cosa ha fatto Gesù. Al culmine della Sua gloria era pronto a morire, se così doveva essere. Capite. E, morendo, Egli insegna a molte persone il modo di arrendersi. Non restando aggrappato alla gloria e alla vita, Egli insegna la volontà di Dio, che dovremmo seguire sempre. Ma per seguire la volontà di Dio dobbiamo sapere dove sia Dio e che cosa Dio voglia.

E per far ciò dobbiamo raggiungere la realizzazione di Dio, come ha fatto Gesù o Buddha. Allora potremo arrenderci; ma solo allora. Prima di quel momento lotteremo sempre con la nostra volontà, con la nostra cosiddetta intelligenza per cambiare il mondo o per farlo diventare un luogo migliore, ecc. Facciamo ciò con un senso di ego. Dopo la grande illuminazione, facciamo ma senza fare. E facciamo migliaia, milioni, miliardi di cose senza muovere un dito. Riuscite a immaginare una cosa simile? Eh? Fare un miliardo di cose senza muovere un dito? Uhm. Succede. Non è uno scherzo. Anche se lo facessi come uno scherzo, non lo è. E' uno stato vero dell'essere reale, e ognuno di noi ha questa capacità, ha il diritto di esercitare questa forza. Ma non lo sappiamo. Tutto qui. Siamo troppo occupati a sviluppare noi stessi nelle discipline scientifiche, nel campo della letteratura, nella meccanica, come si dice, nel successo, e non cerchiamo di sviluppare tutta la forza. E questo è il motivo per cui non sappiamo esercitarla. Questa è l'unica ragione. E adesso molte persone mi diranno: "Ma noi lo facciamo, lo facciamo, lo facciamo. Cerchiamo fortemente di sviluppare questa forza che circonda ogni cosa". E' vero? Sì. La gente mi dirà: "Sì, lo facciamo. Sì, andiamo in chiesa, andiamo al tempio, diciamo il rosario cento e più volte. Sì! Siamo vegetariani. Ripetiamo questo mantra mille e più volte. Ripetiamo centinaia di mantra da molti anni. Li contiamo addirittura. Li teniamo segnati in un libro. (Risata) Sì. Sì. Sì. E adoriamo questa e quest'altra divinità tante volte al giorno, tante centinaia di prosternazioni al giorno. Andiamo in questo e in quest'altro centro di pellegrinaggio. Compiamo questi e quest'altri atti di adorazione, rituali, riti, e addirittura meditiamo. Sento di essere molto virtuoso". Sì.

Mi sentivo anch'io così [la Maestra ride]. Ma dopo un istante ero stanca. Pensavo che non era abbastanza profondo da soddisfare la mia brama interiore. Quindi solo dopo aver praticato il Metodo chiamato Quan Yin, che è il metodo senza metodo, volto direttamente alla vostra stessa natura, ogni cosa ha cessato di preoccuparmi. [La Maestra ride]. Tutto il resto si è dissolto. Sì, e l'Io si è rivelato. E tutti lo sanno. Già. Alcune delle persone che seguono altre vie mi dicevano: "Sì, lo sappiamo, mira direttamente alla mente, alla conoscenza del Buddha. E così tu sei illuminata. Ma non è altro che ripetere ciò che i patriarchi hanno detto centinaia o migliaia di anni fa. Non sappiamo cosa esattamente significhi mirare direttamente alla natura del Buddha (la vostra vera natura). Non sappiamo neppure cosa sia.

Credevamo che la natura del Buddha fosse ciò che possiamo comprendere con l'intelletto o toccare con le mani o riflettendoci sopra., ciò che possiamo immaginare. Non è così, non è qualcosa che possiamo immaginare, toccare, sentire o sui cui possiamo riflettere. Dobbiamo semplicemente conoscerla attraverso l'esperienza. La natura del Buddha è qualcosa che risplende con la luce e dentro questa luce sappiamo ogni cosa. Proprio come noi usiamo il linguaggio per insegnare agli esseri umani e gli animali usano il loro linguaggio per comunicare tra di loro. Buddha usava la luce e le diverse frequenze vibranti per insegnare al Buddha che è in noi. Capite? Il Buddha dentro di noi non può capire, non vuole capire, e non ha bisogno del nostro linguaggio fisico. Non è per Lui. Così come gli animali non devono insegnare agli esseri umani il loro chiacchierio o, per quanto bello, il loro canto. Capite? Non ne abbiamo bisogno. Noi abbiamo un nostro linguaggio diverso. Noi facciamo le nostre cose. Anche se amiamo gli animali, se ci piacciono i loro canti o i loro suoni di benvenuto. Ma questi non gli servono per insegnarci. Non abbiamo più bisogno di capire l'intelligenza degli animali. Okay?

Quindi il Buddha (Forza Suprema) interiore ha bisogno dell'insegnamento diretto di Buddha che si manifesta attraverso la luce e la vibrazione. Ecco perché il metodo, il non-metodo è il Quan Yin. Quan Yin significa osservazione della vibrazione. Capite? La vibrazione interiore, non quella esterna. Non è che la possiamo sentire con le orecchie o vedere con gli occhi. No. No. No. Possiamo solo percepirla, e una volta che l'abbiamo percepita sappiamo che è la nostra vera natura e tutto il resto viene automaticamente. Ecco perché nella Bibbia si dice: "Cercate prima il Regno di Dio e tutte le altre cose vi saranno date in aggiunta". Il Regno di Dio si manifesta in tutta la luce, la musica, le belle melodie, attraverso quanto possiamo raggiungere dentro di noi per capire qualcosa e per raggiungere lentamente l'Assoluto.

La luce che si manifesta dalla massima altezza per comunicare con le anime perdute in questo o in questi mondi, ha diversi livelli. Non è che la luce cambi, sono semplicemente le nuvole dei vari livelli che ne modificano la qualità. Capite? E' come la luce del sole che, quando è filtrata dagli occhiali, appare diversa o discende in molti luoghi. Dobbiamo ascoltare il melodioso insegnamento di Dio, poi lentamente lo seguiamo e raggiungiamo la sommità. Ed è allora che conosciamo la natura del Buddha, che capiamo che cos'è il Regno di Dio. Altrimenti, semplicemente speculiamo e pensiamo di conoscerlo.

Dobbiamo conoscerlo. Dovete mangiare la torta prima di dire se è dolce o aspra. E questo tipo di esperienza possiamo farlo immediatamente. Perché il Regno di Dio è in noi. E' in noi, ma non lo sappiamo. Perché il Re viene fuori a salutare o a parlare solo con un altro Re. Capite? Quindi il cosiddetto maestro è uno che ha raggiunto quel livello e che può comunicare con il nostro livello più alto. Altrimenti, il nostro Io più elevato non verrebbe fuori. Sa che sarebbe una perdita di tempo. [La Maestra ride]. Quindi seguiamo molte vie e non ci sentiamo soddisfatti. Sappiamo che manca qualcosa. Sappiamo che il vero Io non si è rivelato a causa di ciò. [La Maestra ride]. A causa della mancanza di un suo eguale. Sì? Quindi ogni volta che vediamo che il nostro Io è rivelato, sappiamo che abbiamo incontrato un altro Io. E questo è il modo per riconoscere un vero maestro. Altrimenti non possiamo saperlo. Chiunque può insegnarci centinaia di cose e tenerci sempre occupati, ma questo serve soltanto a passare il tempo. Non serve a raggiungere l'autoilluminazione, a conoscere la via più alta della nostra vita. Dunque, se credete [la Maestra ride] a quanto vi dico, potete tentare, in caso contrario, potete seguire la vostra via ed essere miei amici [la Maestra ride] fino alla prossima volta. Forse dovranno passare cento, mille anni, perché vi piace ancora dormire. [La Maestra ride].

Vi sono due modi per realizzare noi stessi. Il primo è immediatamente, adesso, e mette fine all'istruzione, alla sofferenza, se pensiamo che il mondo stia soffrendo e sia troppo ignorante per noi. Se pensiamo che il modo in cui conduciamo la nostra vita non sia abbastanza soddisfacente per il nostro ideale, allora dobbiamo farlo ora in questa vita. Il secondo modo è continuare semplicemente a dormire come stiamo facendo adesso, intendo dire dormire dentro. L'anima dorme e forse ci sveglieremo un'altra volta. Ciò potrà avvenire fra molte centinaia o migliaia di anni, a seconda di quanto ci piaccia dormire. [La Maestra ride]. Okay. Ora vi lascerò del tempo per qualche domanda, così, ascoltandole, potrò vedere cosa avete capito. Vi ringrazio molto per la vostra cordiale attenzione. Riesco a sentire le vostre energie di sostegno. Grazie moltissime. [Applauso].

~Somma Maestra Ching Hai~



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