Contatto Diretto Con Dio - Meditazione sulla Luce Interiore e sul Suono Interiore




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La Somma Maestra Ching Hai è ormai conosciuta in tutto il mondo per la Sua attività caritatevole, per l’assistenza prestata ai rifugiati, ai poveri e ai senza tetto, nonché per gli aiuti che elargisce incondizionatamente alle vittime dei disastri, indipendentemente dalla loro razza o credo. Per questo motivo, nell’opera Donne di Spirito: Libro Enciclopedico di Sante, Maestre, Dee e Monache d’Oriente e Occidente, un’ampia sezione è dedicata proprio a Lei. Il seguente articolo sulla Somma Maestra Ching Hai è tratto da Donne di Spirito.

La Maestra dalle Nuovle dell’Himalaya

Un tempo,
Una vera amante della pace vagava per i molteplici mondi
Alla ricerca della felicità eterna.
Camminava sulla faccia della Terra, dei soli, delle lune e delle nuvole.
Infine scoprì
Che tutto era già nascosto nel suo cuore.
Allora si sedette
E stava per godere della Beatitudine appena scoperta,
Quando improvvisamente guardò giù
E vide un’infinità di esseri strisciare ancora nell’oscurità,
Perché ricercavano la felicità nel mondo esterno,
Proprio come la vera amante della pace aveva fatto,
Errando per milioni di epoche.
Allora le Sue lacrime iniziarono a scendere...
Una goccia, due gocce... e molte altre ancora...
Ogni goccia divenne un gioiello splendente
E di lì a poco il cielo era tutto tempestato di lacrime scintillanti,
Le stelle che oggi brillano nel cielo.
Di giorno sono troppo timide,
Di notte troppo inquiete per andare a dormire.
Per tutti gli aspiranti della Verità,
Le stelle sono lì per illuminare il Cammino
E per ricordare loro la compassione di un Uomo santo.

Dall’antologia di poesie intitolata “Lacrime Silenziose”
della Somma Maestra Ching Hai

La ricerca di un Maestro illuminato, che potesse indicarLe la via più diretta per raggiungere Dio, spinse la Somma Maestra Ching Hai, per sette lunghi e difficili anni, a recarsi in trenta Paesi diversi. Visitò numerosi importanti eremi e luoghi spirituali, sempre sperando di trovare il Maestro che intuitivamente sentiva che la stava aspettando.

Infine arrivò in India, una terra che, nel corso dei secoli, è stata onorata da molti grandi Maestri. Commentando i Suoi viaggi in questa mistica terra, la Somma Maestra Ching Hai ha dichiarato che: “In India ci sono molti praticanti spirituali che mangiano una sola volta al giorno. Praticano diversi metodi, non uno in particolare. Non avendo fissa dimora, si spostano sempre a piedi, alla ricerca di nuovi Maestri e nuovi sentieri. Meditano ogni giorno, senza mai dimenticare di praticare, anche se solo per un minuto, durante i pasti o al momento di coricarsi. Pur durando un solo minuto, la loro meditazione non è mai breve. Potete immaginare quanto sia straordinaria la loro forza interiore. C’è addirittura chi riesce a camminare sul fuoco senza bruciarsi, ma questi sono solamente trucchi di poco conto che non conducono certo al livello più elevato. È più importante raggiungere la saggezza e la liberazione. In ognuno di noi risiede un’eccezionale forza latente. Se praticheremo nel modo giusto e avremo fiducia assoluta in noi stessi, non ci sarà nulla che non saremo in grado di realizzare.

La sua fede, la sua devozione altruistica e l’irrefrenabile desiderio di aiutare il prossimo risultano evidenti quando descrive il periodo trascorso in uno dei molti eremi che visitò: “Nel mio tempo libero, facevo qualsiasi cosa di cui ci fosse bisogno. Visto che quasi a nessuno piaceva sbrigare i lavori domestici, come lavare i piatti e pulire i pavimenti, ero io che mi occupavo di queste faccende, sebbene il personale d’ufficio fosse solitamente esonerato da mansioni di questo tipo. Svolgevo in fretta il mio lavoro in ufficio e, subito dopo, riordinavo tutto ciò che trovavo fuori posto, perché non sopportavo il disordine. Sapevo come rimettere ogni cosa al suo posto, quindi riuscivo a farlo con grande rapidità.

Più lavoriamo, più diventiamo illuminati. In tutta franchezza, lavare le scale e i pavimenti in India mi dava una grande gioia. Mi ripetevo con entusiasmo: ‘Oh! Sono davvero onorata di avere la possibilità di pulire le scale per questi santi. I loro piedi camminano qui sopra ogni giorno; è come se lavassi i piedi dei santi.’ Mi sentivo sommamente gratificata! Questo pensiero nasceva spontaneo; nessuno me l’aveva suggerito. Il solo fatto di lavare le scale su cui salivano e scendevano i discepoli bastava a rendermi così onorata. Quanto più avrei potuto esserlo se quelle fossero state le scale usate dal Maestro? La cosa migliore è lavorare in maniera incondizionata. Servite il prossimo e ogni cosa vi sarà data.

Durante il periodo trascorso negli eremi, non ho mai cercato di stare a tutti i costi vicino a un Maestro illuminato, e neppure gli ho mai chiesto di guardarmi per un solo istante mentre lavoravo. Servivo soltanto. Lavavo le scale, pulivo il pavimento, annaffiavo le piante e facevo cose che a nessun’altro piaceva fare. Lavavo le stoviglie perché questa era l’ultima cosa che gli altri volevano fare. Dopo ogni pasto, le pentole e le stoviglie si ammucchiavano quasi a formare una montagna. Eppure mi sentivo felice, lavandole ogni giorno.

Dopo aver lavorato instancabilmente in molti eremi, la Sua straordinaria ricerca si concluse nella catena montuosa più alta ed enigmatica del mondo, l’Himalaya, il luogo che da secoli il popolo indiano crede sia la dimora degli dei. Per questo motivo, milioni di pellegrini devoti si avventurano ogni anno nell’Himalaya per visitare i numerosi luoghi sacri e, forse, per incontrare uno dei rari esseri illuminati che si dice vivano in solitudine in remote e segrete caverne. Purtroppo, molti pellegrini muoiono lungo il cammino a causa delle rigide condizioni climatiche, delle frane o del terreno ghiacciato assai pericoloso. I posti di ristoro sono pochi, quindi c’è addirittura chi muore di fame. La paura impedisce a molti pellegrini di avventurarsi troppo lontano. Solo un essere assolutamente fuori dal comune, sorretto da un’incrollabile fede nella Forza Universale e da un eccezionale coraggio potrebbe ignorare tutti questi evidenti pericoli.

Parlando dei Suoi numerosi viaggi, lunghi e faticosi, che La portarono nei punti più elevati e più profondi di questa regione battuta dalla neve, la Somma Maestra Ching Hai ha ricordato: “Quando mi trovavo nell’Himalaya, non potevo permettermi di noleggiare un cavallo né di pagare un servitore. Non avevo nulla, quindi potevo solamente camminare. Forse riuscivo a riscaldarmi proprio perché camminavo continuamente. Altrimenti mi sarei congelata, visto che i vestiti e le scarpe che indossavo rimanevano costantemente bagnati a causa della pioggia e della neve che imperversavano sulle montagne. Alcune cime erano altissime e avevano un aspetto minaccioso. Devo essere stata davvero pazza allora, proprio come una coppia di fidanzati che, follemente innamorati, dimenticano ogni altra cosa. Chi ama non vede i rischi né l’impegno che il matrimonio e la vita coniugale comportano, non pensa al futuro. Gli innamorati sono incantati dal loro amore reciproco e vivono soltanto per il loro meraviglioso presente.

Ad ogni modo, Dio benedice gli sciocchi come me. Nel periodo in cui ero alla ricerca di un Maestro illuminato, avevo soltanto due vestiti, ma, attraversando l’Himalaya, non presi mai neppure un raffreddore. Talvolta non potevo neppure permettermi di comprare della legna da ardere per asciugare i miei vestiti bagnati, quindi mi avvicinavo agli accampamenti altrui, tenendoli in mano. Il calore faceva asciugare i miei vestiti più rapidamente e riscaldava anche me. Devo essere stata cieca e ‘follemente persa per Dio’. Ora, probabilmente, non avrei più il coraggio di farlo.

In quel tempo non pensavo ad altro che a Dio; e vedevo solamente Dio. Non c’era spazio per la famiglia o il denaro. Ero piuttosto ottusa, ma nessun’altra cosa trovava spazio nella mia mente, perché avevo solo Dio nel mio cuore. È come quando si è innamorati e diventiamo completamente ciechi dinanzi ai difetti della persona amata, rifiutandoci di stare ad ascoltare qualsiasi critica contro di lei. Fu probabilmente per questo motivo che Dio mi diede la Sua protezione, altrimenti sarei morta molto tempo fa.

La devozione della Somma Maestra Ching Hai a Dio Le permise di superare le molte difficoltà derivanti dal fatto che viaggiava da sola in un ambiente montano assolutamente inospitale, con cui doveva confrontarsi ogni giorno. “In certe zone dell’Himalaya, la bassa pressione atmosferica rendeva difficile cucinare bene il cibo. Potevo soltanto lavarlo nel Gange e mangiarlo crudo. Era delizioso, comunque. L’Himalaya è il luogo più incantevole della terra. La mancanza di acqua calda non era un problema per me. Era divertente immergersi nell’acqua fredda. Era talmente fredda che il mio corpo sembrava quasi ritirarsi. Contavo fino a cinque e poi balzavo fuori dal fiume ghiacciato. Era come se il mio corpo sbocciasse, proprio come migliaia di fiori, e provavo un senso di profondo entusiasmo.

Durante quello che sarebbe stato il Suo ultimo viaggio nella dimora degli dei, la Somma Maestra Ching Hai partì, come spesso aveva fatto in precedenza, con due soli vestiti, un paio di scarpe da ginnastica, un sacco a pelo, una bottiglia d’acqua, un paio di libri e un bastone da passeggio. Mentre saliva sempre più in alto, era quasi costantemente bagnata e infreddolita. Quanto più lontano si spingeva, tante più cose era costretta a lasciare dietro di sé per poter risparmiare le proprie energie. Dopo aver abbandonato virtualmente ogni cosa, mise tutta la Sua vita nelle mani di Dio.

Ogni cosa viene data a coloro che cercano Dio e Dio soltanto. Era dunque inevitabile che un giorno riuscisse finalmente a trovare il Maestro che, incessantemente, aveva agognato di incontrare. Si trattava del grande Maestro Khuda Ji, che viveva in profonda solitudine nell’Himalaya. Il Maestro Khuda Ji aveva quattrocentocinquanta anni quando iniziò la Somma Maestra Ching Hai all’antica arte di meditazione sul Suono celeste e la Luce divina. Era rimasto pazientemente ad attendere nella Sua dimora himalayana proprio Lei, che sarebbe stata la Sua prima e unica discepola. Sebbene Lei avesse già praticato questa forma di meditazione in passato, il Maestro Khuda Ji Le avrebbe impartito la suprema trasmissione spirituale, cioè l’essenza dell’Iniziazione. Solo i pochi grandi Maestri che hanno raggiunto il Livello Massimo possono somministrare l’Iniziazione.

La Somma Maestra Ching Hai parla raramente del Maestro Khuda Ji, che lasciò il regno fisico non appena ebbe portato a termine la Sua nobile missione. È grata a tutti coloro che Le hanno insegnato qualcosa durante la Sua ricerca, ma la riconoscenza più profonda la riserva a Dio. “Ho avuto molti Maestri, tangibili e intangibili, e ognuno di loro mi ha insegnato cose diverse. La verità è che Dio è il mio unico Maestro illuminato.” Quando tuttavia uno dei Suoi iniziati Le domandò, un giorno, del Suo grande Maestro himalayano, Lei rispose: “Oh, ho seguito un Maestro illuminato, veramente grande! Ma se ne è andato. Ha avuto un solo discepolo, me. E io devo portare avanti il Suo lavoro.

La Somma Maestra Ching Hai è rimasta nell’Himalaya per diversi mesi dopo la Sua esperienza con il Maestro Khuda Ji, perfezionando l’antica arte di meditazione. Nonostante le condizioni estremamente ostili e le molteplici avversità, si sentiva stranamente legata a questa regione straordinariamente spirituale, come Lei stessa ha dichiarato: “Nell’Himalaya si poteva percepire che tutti gli animali e le piante contribuiscono a creare un’atmosfera gentile e amichevole. Il cielo era sereno e sconfinato; i pini erano come amici. Vivevo in una zona molto elevata e riuscivo a sentire le bianche nubi che si spostavano intorno a me. Era come se camminassi sulle nuvole. Non ero io che le chiamavo per poterle cavalcare, erano loro che giungevano spontaneamente. Forse vi sarà capitato di ammirare quadri in cui sono ritratte persone che cavalcano le nuvole: è esattamente ciò che sto cercando di descrivere. Non era un fenomeno celeste, ma una scena assai comune nell’Himalaya.

Ritornata in pianura, visitò uno degli eremi in cui precedentemente aveva soggiornato. Mentre se ne stava tranquillamente seduta a leggere un giornale trovato lì per caso, uno dei discepoli più anziani del rifugio, che aveva praticato con tre Maestri dello stesso lineage1, si prostrò completamente e in maniera del tutto spontanea dinanzi a Lei, toccando e addirittura baciando i Suoi piedi, davanti a tutti. La Somma Maestra Ching Hai rimase ovviamente sorpresa e colpita, come Lei stessa spiegò in seguito: “Quella non era la prima volta che ci incontravamo; avevamo lavorato insieme per diversi mesi e anche preso il tè insieme. Eppure, quando tornai dal mio viaggio nell’Himalaya, si prostrò dinanzi a me. Temevo che il mio Io potesse diventare alto come una montagna! Rimasi davvero sorpresa, come del resto anche tutti i presenti. Fui talmente colpita che non riuscivo a pensare più a niente. La mia mente si svuotò al punto che non ricordo più nulla di quell’episodio. Sapevo soltanto che dovevo andarmene.” E così fece, immediatamente.

Durante i Suoi viaggi da una parte all’altra dell’India, cercò disperatamente di non farsi notare. Tuttavia, la Sua sublime Luce Interiore era impossibile da nascondere.

Alla festa di Maha Kumbh Mela, che si svolge ogni dodici anni a Hardwar sulle rive del fiume Gange, ad Uttar Pradesh in India, milioni di indù provenienti da ogni parte del Paese si riuniscono per un mese intero. È un raduno eccezionale di Maestri spirituali, molti dei quali scendono addirittura dall’Himalaya solo per quell’occasione; per questo motivo i pellegrini porgono loro domande e offerte di ogni tipo. Forse non stupisce il fatto che la visita della Somma Maestra Ching Hai provocò un grande fermento. “Quando mi trovavo a Kumbh Mela, molte persone mi seguivano. In India, se una donna esce da sola, viene presa a sassate dalla gente, perché considerata una donna poco seria. Dinanzi a me, invece, le persone si inchinavano sebbene girassi da sola; mi offrivano spezie, noci di cocco, fiori e cibo. Mi diedero persino la tenda più bella, del tipo riservato solitamente ai grandi Maestri. Mi lasciarono usare una grande tenda tutta per me, mentre altri Maestri dovettero stringersi tutti sotto un’unica tenda.

Non c’era nulla in me che potesse richiamare l’attenzione. Non mi inchiodavo né mi facevo crescere la barba; e neppure mi sporcavo con la cenere; né ero magra come uno scheletro. Solitamente i santi si riconoscevano a prima vista. Erano rimasti esposti al sole tutto il giorno, quindi la maggior parte di loro aveva la carnagione scura. Si facevano crescere la barba perché non avevano tempo di radersela. Anche i capelli erano lunghi. Si capiva immediatamente che erano Santi o Maestri illuminati. Io non avevo affatto quell’aspetto.

Infine lasciò l’India, ma dovunque andasse tutti intuivano la Sua grandezza spirituale. Non desiderava attrarre seguaci; ma pur essendo fuggita molte volte da coloro che erano riusciti a trovarLa, questi continuavano ugualmente ad arrivare. Alla fine, a Formosa (Taiwan), proprio come già era accaduto altre volte in India, a New York e in altre parti del mondo, fu scoperta da un gruppo di ricercatori spirituali guidati da una forza divina fino a Lei. A quel tempo conduceva una vita appartata dietro un piccolo tempio poco conosciuto. Rimase colpita dalla loro sincerità e si rese conto che non avrebbe più potuto evitare la missione della Sua vita. I ricercatori Le chiesero sinceramente l’iniziazione che, alla fine, la Somma Maestra Ching Hai concesse loro, dando così inizio alla Sua vita pubblica di Maestra.

Nonostante la missione della Somma Maestra Ching Hai sia anzitutto spirituale, Lei fornisce anche, quando necessario, assistenza materiale ai bisognosi. Di conseguenza, nel corso degli ultimi anni ha ricevuto numerosi riconoscimenti per l’impegno umanitario con cui ha assistito milioni di persone in ogni parte del mondo, in occasione di disastri naturali e in situazioni di povertà e malattia. L’onorificenza più importante che finora ha ricevuto è il World Spiritual Leadership Award, attribuitoLe nel 1994 dai Governatori di sei Stati degli Stati Uniti d’America (Illinois, Iowa, Wisconsin, Kansas, Missouri e Minnesota) per il generoso aiuto da Lei prestato in seguito all’inondazione del Mississippi del 1993. Gran parte degli altri aiuti sono passati inosservati perché prestati direttamente e non tramite i governi. La Sua compassione, che non conosce discriminazioni, come pure la Sua pazienza, determinazione e perseveranza di cui ha dato prova durante l’intero arco della Sua vita, sono qualità importanti per tutti gli aspiranti spirituali. Sono le qualità insegnate e messe in pratica anche dai grandi Maestri del passato, quali Gesù, il Buddha Shakyamuni, Krishna, Lao-tzu, Maometto, Guru Nanak, eccetera.

Mentre la vita di ogni Maestro è singolare, il loro cammino spirituale è ed è sempre stato lo stesso. Si tratta del percorso di meditazione sul Suono e la Luce celesti. La Somma Maestra Ching Hai lo ha chiamato Metodo Quan Yin perché i Suoi primi insegnamenti pubblici li impartì proprio a Formosa. Quan Yin è un’espressione cinese che significa “osservazione della Vibrazione interiore”.

Questa Vibrazione o Suono Originario ha una natura trascendentale e pertanto viene percepita in silenzio. I discepoli di Gesù la chiamavano “Spirito Santo” o “Verbo” (che deriva dal termine greco “Logos” che significa “suono”). “In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio, e il Verbo era Dio.” Anche il Buddha Shakyamuni, dopo che ebbe raggiunto l’illuminazione, parlò di questo Suono, chiamandolo “tamburo dell”immortalità”. Krishna lo paragonò al “suono nell’etere”, Maometto percepì questo Suono nella caverna a Gare-Hira, dopo aver avuto una visione dell’arcangelo Gabriele, e Lao-tzu descrisse il Tao come “Grande Tono”.

Anche la luce spirituale si manifesta come un aspetto della Presenza Divina. Per questo motivo i grandi Maestri impartiscono sia il Suono che la Luce trascendentali, come spiega la Somma Maestra Ching Hai: “Entrando in contatto con questo Spirito, manifestazione della Luce e della Vibrazione divina, conosceremo Dio. In realtà, infatti, non si tratta di un vero e proprio metodo. È la forza del Maestro. Se la possedete, potete trasmetterla. Il metodo è di tipo trascendentale e non può essere descritto con il nostro linguaggio. Anche se qualcuno provasse a descrivervelo, non riuscireste a ricevere la Luce e la Vibrazione, la saggezza e la pace interiore. In verità vi viene trasmesso in silenzio e potrete vedere i vecchi Maestri come Gesù o il Buddha. Riceverete tutto ciò che vi serve per seguire le loro orme e, un po' alla volta, diventerete come Cristo e un tutt'uno con Dio.

In meno di dieci anni, l'antico messaggio della meditazione Quan Yin si è diffuso in molti Paesi del nostro pianeta. I molteplici discorsi e le discussioni informali della Somma Maestra Ching Hai sono stati trascritti in numerosi libri, audiocassette e videocassette tradotti in molte lingue. Inoltre, sono state iniziate centinaia di migliaia di persone di fede diversa. La Somma Maestra Ching Hai accetta tutti i sinceri aspiranti spirituali per l'iniziazione che, come i Suoi discorsi pubblici, viene sempre offerta gratuitamente. Gli aspiranti devono impegnarsi a seguire per tutta la vita un codice etico di base che comprende l'adesione a una dieta latteo-vegetariana o vegetariana in senso stretto. La Sua missione è finanziata con i proventi derivanti dalla vendita delle Sue opere artistiche multicolori, le eleganti creazioni di moda e i raffinati gioielli, che sono stati esposti a livello internazionale e acclamati dalla critica.

Il ritmo veloce del lavoro vitale e altruistico della Somma Maestra Ching Hai continua a tutt'oggi e, con la grazia di Dio, proseguirà così ancora per molto in futuro. Il Suo operato darà al maggior numero possibile di esseri la possibilità di entrare in contatto con una Maestra pienamente illuminata e davvero preziosa. Lei ha spesso dichiarato che tali contatti si stabiliscono, forse, una sola volta in milioni di anni, quindi chiunque senta che la sua ora è finalmente arrivata sarà ovviamente il benvenuto.

1 Lineage si riferisce alla trasmissione da una generazione all'altra del metodo della luce e del suono, realizzata da un Maestro che, trasferendo la forza a un suo successore fa sì che, dopo la sua morte, il metodo venga tramandato nei secoli.